Strutture per anziani a Vicenza, Giacomo Possamai (candidato sindaco Csx): “Ipab è bomba ad orologeria. Servono più risorse”

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Cosa farebbe se diventasse sindaco per le strutture per anziani di Vicenza Giacomo Passamani, candidato sindaco per il centro sinistra? Questa la domanda che abbiamo posto oggi al diretto interessato nel corso di una conferenza stampa, tenuta questa mattina, sul tema e con particolare attenzione sulle strutture gestite dall’Istituto pubblico di assistenza e beneficenza (Ipab) di Vicenza.

In copertina a questo articolo è possibile vedere ed ascoltare nella video intervista la risposta data. Lo stesso è possibile anche sul canale YouTube LaPiù Tv e sull’omonima applicazione gratuita per dispositivi Android e Ios.

Per la coalizione il tema è considerato cardine nel programma elettorale: “Noi pensiamo che una comunità si debba giudicare prima di tutto dal rispetto che ha verso i propri anziani – ha detto Possamai – e IPAB in questo è fondamentale perché nelle strutture per anziani di Vicenza sono impiegati oltre 300 dipendenti e si annoverano oltre 600 posti letto. Insomma, il cuore dell’assistenza.

IPAB l’anno scorso ha chiuso il bilancio in pareggio, ma grazie ad un anticipo di cassa di quasi 6 milioni di euro da parte della tesoreria. In pratica è come se ci fossero 6 milioni di debiti, quindi è veramente una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e va immediatamente rimessa in campo l’operazione prevista dall’accordo di programma del
2015 che scadrà nel 2025.

Ci sono 5 milioni e 300 mila euro della Regione lì, fermi. Dobbiamo risistemare prima di tutto le tre strutture del Trento, del Salvio e del San Pietro perché dobbiamo restituire dignità a quelle strutture per anziani e ai loro ospiti e ai loro familiari. In questo modo
restituiamo ad Ipab anche la capacità di essere attrattiva e quindi di farla anche ritornare in salute dal punto di vista economico e finanziario. Insomma servono interventi forti, perché così non può più andare avanti”.

Due centri diurni sono chiusi da quando è scoppiato il Covid e non certo per mancanza di richieste. Ma perché – abbiamo allora chiesto – sono chiuse adesso? “Questo – ancora Possamai – è un altro tema pesantissimo: dei 90 posti nei centri diurni della città gestiti da
IPAB soltanto 30 sono stati riaperti. Ce ne sono 60, quelli di via Bachelet e dell’Istituto Trento, che oggi sono chiusi. Questo significa non dare un servizio necessario a tantissimi anziani.

Teniamo conto soprattutto del fatto che i centri diurni hanno specializzazioni diverse, quindi il tipo di patologie di persone che assistono sono diverse e oggi in un unico centro ci sono persone con patologie e situazioni personali molto diverse. È necessario, per rispetto dei nostri anziani, riaprire anche gli altri due centri.

Una rete dei servizi delle Ipab provinciali sarebbe auspicabile? “Questa è un’altra idea forte che abbiamo lanciato in un tempo di carenza di risorse. Prima di tutto per colpa della regione che non metti i soldi che dovrebbe mettere nell’assistenza agli anziani, l’idea di
mettere insieme le Ipab della provincia, che condividano le attività amministrative, di logistica e di formazione consentirebbe risparmi importanti. Su questo, da capoluogo, vogliamo dialogare con tutta la provincia. È un’opportunità grande e la vogliamo perseguire”.

Cosa può fare la regione per implementare il numero di posti assegnabili e come può operare per aumentare i contributi? “Prima di tutto mettendoci i soldi e attenzione – ha risposto il candidato del centro sinistra -. Perché la situazione che viviamo in Veneto sull’assistenza agli anziani, in questo caso sulle case di riposo, è gravissima. Mancano risorse per aumentare il numero di impegnative e la retta è ormai insostenibile anche per chi ha la possibilità tramite impegnativa di accedere alle strutture per anziani.

Servono molte più risorse e che la Regione Veneto capisca che questa è una emergenza. Non dimentichiamo poi che il Veneto ormai è l’ultima regione italiana che non ha ancora fatto la legge di riforma delle Ipab: sono oltre 20 anni che l’aspettiamo e ormai c’è il rischio di arrivare troppo tardi”, ha concluso Giacomo Possamai.

strutture per anziani
Giacomo Possamai

Di seguito il comunicato stampa diffuso dallo staff elettorale di Possami a margine della conferenza stampa di questa mattina.

“IPAB è un bene strategico per la città: oltre 300 dipendenti, quasi 600 posti letto tra autosufficienti e non  autosufficienti, e la vocazione a coprire una parte importante del grande e complesso tema della terza età. Ma non  è stato trattato adeguatamente dal sindaco uscente. L’amministrazione Rucco è colpevole di una grave  disattenzione, a partire dal preoccupante silenzio sui conti dell’ente: il bilancio di IPAB oggi mostra quasi 6 milioni  di euro di debiti. C’è un grosso lavoro da fare, e voglio dire con molta chiarezza che questa sarà tra le prime materie  che prenderò in mano, perché i nostri anziani meritano di più”. Lo dice Giacomo Possamai, candidato sindaco di  Vicenza, in una conferenza dedicata all’analisi delle criticità del comparto dell’assistenza agli anziani, ma anche a  tratteggiare le possibili soluzioni: dal recupero dell’accordo di programma con la Regione alla valorizzazione del  patrimonio, passando per la liquidazione di IPARK e il recupero di nuovi posti letto.

“Oggi lanciamo un grande allarme – spiega Possamai – perché bisogna dire la verità ai vicentini. Il Bilancio IPAB l’anno scorso ha chiuso in pareggio solo grazie a 5.800.000 di anticipo di tesoreria. Nella sostanza IPAB ha quasi 6 milioni di debiti, quindi un grande problema di cassa. Il Comune sta facendo finta di nulla, ma è una vera bomba  a orologeria. Il bilancio consuntivo del 2022 deve essere ancora approvato ma la grave difficoltà economica è stata  più volte dichiarata pubblicamente dall’attuale Presidente, con allarmi che sembrano non essere stati raccolti  dall’amministrazione. Né tanto meno dalla Regione Veneto, che sul fronte delle case di riposo ha responsabilità  pesantissime, a partire dalla mancata riforma delle IPAB. Se vinceremo le elezioni la prima cosa che farò sarà  quella di convocare i vertici dell’ente, per avere un quadro dettagliato della situazione debitoria complessiva di IPAB Vicenza e della sua partecipata IPARK srl.

Un’amministrazione comunale non dovrebbe trascurare problemi di  questo tipo, in un settore così delicato e fondamentale per la nostra società in trasformazione come è quello  dell’assistenza agli anziani. Per parte mia mi impegno a un immediato cambio di rotta, nell’interesse delle famiglie, degli ospiti, dei lavoratori”.

Possamai ha sottolineato che occorre partire dall’accordo di programma del 2015, mai realmente perseguito negli  ultimi cinque anni, e recuperare i 5,3 milioni di euro della Regione ancora disponibili. In questo modo sarà possibile  restituire dignità e ristrutturare il Pensionato San Pietro, il Salvi e la Residenza Trento: rispetto a quanto previsto  dall’accordo del 2015, prima si procederà alla ristrutturazione dell’esistente, per migliorare la ricettività per singolo  posto letto, restituendo dignità e decoro agli ambienti ed il rispetto dovuto agli ospiti e ai loro familiari. Il valore  totale dell’accordo del 2015, che va quindi modificato e rinnovato, era di 18 milioni di euro, di cui oltre 12  recuperati dalle alienazioni. Proprio il tema della gestione del patrimonio è al centro dell’analisi del candidato  sindaco: undici tra beni immobili e fabbricati sono messi a reddito per ricavi annui sull’ordine di € 430.000,00 (dato 2021), una cifra modestissima e del tutto inadeguata. Al contempo, ha sottolineato Possamai, le eventuali alienazioni come quella di palazzo Serbelloni non possono essere usate per risanare il bilancio.

“Proprio il punto del risanamento del bilancio dovrà essere al centro delle nostre azioni – spiega Possamai -.  Puntiamo a mettere in liquidazione IPARK e a reinternalizzare interamente in IPAB il personale, in modo da  risparmiare costi fissi importanti. Così come a studiare forme di aggregazione sperimentale con le altre IPAB del  territorio, per condividere economie, efficientamenti e strategie di miglioramento. C’è poi un ultimo punto che mi  sta particolarmente a cuore, quello del servizio effettivo offerto alle famiglie e agli anziani. Con il trasferimento  della struttura gestita da IPARK presso l’ex struttura San Camillo sono stati persi di fatto 90 posti letto: è necessario  renderli di nuovo operativi. E vanno riaperti i Centri Diurni di Via Bachelet e dell’Istituto Trento: si tratta davvero  di garantire un servizio fondamentale per i nostri anziani, non si può perdere ulteriore tempo”.

“E poi dobbiamo guardare al futuro, valorizzando le strutture di IPAB: penso ad esempio alla Residenza in contra’  dei Proti, riguardo alla quale – oltre alla programmazione di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria  dell’immobile -si dovrà necessariamente riorganizzare il servizio di gestione, a partire dalla portineria, e potenziare  il servizio infermieristico e quello delle pulizie. L’obiettivo deve essere trasformare il Proti in uno straordinario  spazio, aperto alla cittadinanza anziana residente in centro città, dove organizzare attività aggregative, culturali e  di socializzazione”.

“Una comunità – conclude Possamai – si giudica proprio dal rispetto e dall’amore che sa dare ai propri anziani. Non possiamo accettare di lasciare nessuno indietro”.


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