Sunia di Vicenza: “Tutte le case sequestrate alle mafie vadano all’emergenza abitativa”

296
Maltauro su immobile confiscato viale d'alviano

Il Sunia di Vicenza interviene sul tema dell’emergenza abitativa chiedendo l’impiego dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Lo fa attraverso un comunicato stampa del segretario generale SUNIA Vicenza Francesco Brasco.

“Qualche decina di appartamenti nel Vicentino è stata sequestrata alle mafie e l’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati li sta per consegnare alle amministrazioni locali che ne hanno fatto richiesta. La notizia è stata diffusa in questi giorni dalla stampa locale. Ne stanno beneficiando i comuni di Pojana Maggiore, Val Liona, Villaga, Sarego, Asigliano Veneto, Montecchio Maggiore, Sovizzo e Altavilla.

Invito i sindaci – afferma il segretario del Sunia Vicenza – a destinare questi appartamenti all’emergenza abitativa, o meglio a rimpinguare la dotazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP).

È in corso una delle peggiori crisi abitative mai viste nel nostro Paese dal dopoguerra e il governo in carica ha pure tagliato i fondi per l’affitto per le famiglie bisognose – continua Brasco -. E’ prevedibile di conseguenza un’ondata di sfratti per morosità molto importante”.

A VICENZA L’EDIFICIO DI VIALE D’ALVIANO

Il Comune di Vicenza, secondo fonti accreditate, avrebbe deciso di destinare l’edificio (sempre provento di sequestri alla malavita) all’angolo tra viale D’Alviano e via Manzoni, proprio completamente all’emergenza abitativa. “Un incoraggiamento va al Sindaco Giacomo Possamai e all’assessore Matteo Tosetto che si stanno battendo per questo: è l’esempio che gli amministratori della provincia debbono seguire – continua il segretario SUNIA –  invece vedo da notizie di stampa che vi sono destinazioni assai fantasiose per questi immobili”.

UN PIANO CASA ERP MANCA DA OLTRE 60 ANNI

“Certo vi sono progetti nobilissimi per la disabilità o il disagio minorile o l’accoglienza dei profughi – sottolinea Brasco – ma ricordo che in quei campi esistono filoni di finanziamento che provengono da risorse UE, nazionali e regionali”.

“Invece nel campo della casa popolare non ci sono stanziamenti da un bel po’! Ricordo che l’ultimo piano casa (per l’ERP) nazionale è stato realizzato da Amintore Fanfani! E nelle leggi finanziarie degli ultimi anni non ci sono risorse per le case ERP: le aziende regionali come le ATER, e a Vicenza città AMCPS, sono costrette a lavorare con risorse lontanissime dalla sufficienza per rendere efficiente il parco alloggi a loro affidato. Per questo motivo in provincia di Vicenza vi sono circa 600 alloggi di proprietà pubblica e destinati all’ERP non utilizzabili: spesso mancano le manutenzioni minime e l’adeguamento di legge degli impianti”.

OBIETTIVO PER VICENZA? 20 MLN DI EURO L’ANNO PER GESTIRE L’ERP

Alla luce dell’esperienza viennese (vero faro nella gestione delle case di proprietà pubblica in Europa nelle varie declinazioni da emergenza abitativa a edilizia agevolata) descritta la settimana scorsa in un’inchiesta di REPORT (Rai 3), secondo il SUNIA per gestire al meglio il settore ERP in città a Vicenza ci vorrebbero ogni anno 20 milioni di euro. “Oggi se il comune capoluogo riesce a investire 2 milioni di euro all’anno è già tanto!”