Superbonus, Il Sole 24 Ore: “Sparite 11 mila imprese”

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Superbonus edilizia

Dalla nascita del Superbonus sono 11 mila le imprese edili nate e cessate, secondo dati elaborati da InfoCamere per Il Sole 24 OreIl quotidiano economico oggi in edicola si occupa, tra gli altri temi, delle cosiddette “imprese apri e chiudi” e sulle quali, la presidente Ance, Federica Brancaccio ha detto: “Troppi soggetti nati dal nulla hanno gestito lavori da milioni di euro”.

La fotografia del settore proposta analizza quelle imprese nate da metà 2020, dunque in coincidenza con l’avvento del Superbonus: da quelle edili a 360° fino a quelle specializzate in singole operazioni.

Più nel dettaglio, l’elaborazione tiene in considerazione solo le imprese iscritte dopo settembre del 2020. Non è una data casuale: il decreto Rilancio, che ha disegnato la maxi-agevolazione, è in vigore da metà maggio del 2020, ma la piena attuazione del vecchio 110% è stata completata solo in estate. Da settembre si può presumere un effetto sulla dinamica di nascita di nuove aziende: sono soggetti che stanno provando a intercettare un mercato nuovo, anche basandosi sul fatto che, in quella prima fase, non ci sono limiti particolari all’utilizzo di queste agevolazioni per le imprese.

Un vincolo importante verrà introdotto dal decreto n. 21/2022 e avrà proprio il compito di limitare il fenomeno delle imprese improvvisate: in base a quel provvedimento, solo i titolari di una qualificazione Soa possono realizzare lavori di importo superiore a 516mila euro che accedono a bonus edilizi. La qualificazione Soa è un’attestazione tipica degli appalti pubblici che serve proprio a misurare la storicità delle imprese: un soggetto senza dipendenti, senza attrezzature e senza una storia di commesse nel suo curriculum non può ottenerla

Questi obblighi, però, sono pienamente in vigore solo da luglio 2023 e hanno iniziato a svolgere i primi effetti a gennaio del 2023″.

E ancora, scrive Il Sole 24 Ore: “In un contesto sempre più complicato, con lo spettro del primo taglio del superbonus al 90% a fine 2022 e della seconda riduzione al 70% a fine 2023, con il passare dei mesi sempre più imprese hanno abbandonato il settore”.

Brancaccio – commentando questi dati – sostiene di non essere rimasta sorpresa, memore di quanto già avvenuto per il Bonus Facciate, e che sarebbe piuttosto curiosa di sapere quante di queste sono rimaste coinvolte in indagini per truffa.

Fonte: Il Sole 24 Ore