Taglio dei parlamentari, Sanca Veneta dice no: “ridurre rappresentanza contraddice autonomia”

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Sanca Veneta, movimento autonomista di centro sinistra che appoggerà Arturo Lorenzoni nelle imminenti elezioni regionali, ha dichiarato di supportare il No al referendum sul taglio dei parlamentari, che si terrà negli stessi due giorni della tornata elettorale, il 20 e 21 settembre. “Il motivo più importante di questa scelta – spiega in un conunicato Fabiano Bettiol (in foto) – candidato a Treviso e Belluno – è che la diminuzione dei parlamentari influirebbe negativamente sulla rappresentanza territoriale, fatto in netta contrapposizione con la volontà di avere rappresentanti più vicini al territorio espressa tre anni fa in occasione del referendum per l’autonomia”.

“Altro punto riscontrato è un incremento del potere delle segreterie centrali dei grandi partiti che andrebbe a scoraggiare l’elezione di volti nuovi e contribuirebbe al mantenimento dei candidati provenienti dagli uffici partitici e non espressione dei territori e della popolazione. Il referendum poi non prende atto del problema della formazione di piccole commissioni al Senato che influirebbe indubbiamente sulla rappresentanza regionale e non prevede a tal proposito una riforma strutturale della Camera alta basata su un decentramento di funzioni e competenze”.

Tutte queste perdite in termini di rappresentatività e democrazia non sono compensate, secondo Sanca, da “benefici economici o qualitativi perché il risparmio stimato è estremamente residuo e la qualità dei parlamentari non aumenterà automaticamente anzi, con l’aumento della distanza tra popolazione e politico, si affievolirebbe il controllo esercitato dall’elettore lasciando la gestione del potere e dei soldi pubblici in mano a pochi politici con meno responsabilità verso la popolazione”.