
Il Comitato dell’Albera per il completamento della tangenziale est torna all’attacco: dopo due anni e mezzo di stallo nessuna istituzione ha fornito aggiornamenti su lavori, collaudi o utilizzo delle risorse già stanziate. In arrivo gazebo informativo, petizione e nuove iniziative in Consiglio comunale.
La tangenziale est di Vicenza è ferma da 30 mesi e per il Comitato cittadino che da anni segue la vicenda si tratta dell’ennesimo segnale di un immobilismo che sta penalizzando non solo un’opera strategica, ma anche la sicurezza e la qualità della vita di migliaia di residenti.
Il “Completamento Tangenziale Vicenza”, per semplicità “Tangenziale Vicenza”, è suddiviso in 4 stralci funzionali. Il primo, a ovest, riguarda la Bretella incompiuta. Ad est lo stralcio 2 è di collegamento con il prolungamento di via Aldo Moro, ma è ancora da definire il tracciato.

In un nuovo comunicato, dopo l’appello prima del voto anche ai 5 candidati presidente del Veneto, i portavoce del Comitato dell’Albera, Giovanni Rolando e Francesco Donadello, denunciano una situazione che definiscono “di totale inerzia”:
«Nessuna istituzione firmataria dell’accordo batte un colpo. Non esiste alcuna informazione pubblica rivolta ai cittadini sullo stato dei lavori, sulle risorse finanziarie impiegate o su quelle ancora disponibili. Non è stato redatto neppure il collaudo tecnico-amministrativo, né insediata la commissione preposta».
Un immobilismo che, secondo il Comitato, produce conseguenze concrete e preoccupanti. Le condizioni attuali dell’arteria incompiuta e ancora non collaudata comportano rischi e pericoli per la circolazione, soprattutto nei tratti utilizzati quotidianamente da automobilisti e mezzi pesanti, costretti a convivere con segnaletiche provvisorie, carreggiate incomplete e raccordi non definitivi.
Appelli ignorati, nessuna risposta dalle istituzioni
A fronte di questa situazione, il Comitato ha inviato tre lettere ufficiali — indirizzate, per i temi di competenza e interesse, ad Assindustria, alla Polizia Locale e al Questore — chiedendo maggiore attenzione sulla sicurezza e sollecitando un confronto trasparente con la cittadinanza.
Finora, infatti, non sarebbe arrivata alcuna risposta formale.
Per Rolando e Donadello questo silenzio pesa:
«L’opera è ferma, ma nessuno si assume la responsabilità di spiegare perché. Il completamento della tangenziale è fondamentale per ridurre traffico, inquinamento e disagi nei quartieri est della città. È inaccettabile che tutto rimanga bloccato senza un cronoprogramma, un collaudo, una comunicazione ufficiale».
Gazebo, petizione e pressione politica: parte una nuova mobilitazione
Per rompere lo stallo, il Comitato annuncia una nuova serie di iniziative rivolte ai cittadini:
- sabato 6 dicembre, gazebo al mercato rionale con presentazione della situazione aggiornata;
- avvio di una nuova petizione popolare per chiedere chiarezza, tempi certi e trasparenza sull’opera;
- presenza costante in Consiglio comunale, dove il Comitato intende sollecitare una comunicazione formale dell’amministrazione e l’avvio del percorso di collaudo.
L’obiettivo è riportare la questione al centro del dibattito pubblico e obbligare Comune, Provincia, Regione e altri soggetti istituzionali coinvolti a uscire dal silenzio.
Un’infrastruttura decisiva che non può attendere oltre
La tangenziale est è considerata un’opera strategica per alleggerire la viabilità urbana, collegare più efficacemente la zona industriale e migliorare la qualità ambientale dei quartieri orientali. Il blocco dei lavori, senza spiegazioni ufficiali, rischia di far svanire anni di progettazione e risorse già stanziate.
Il Comitato non intende fermarsi:
«Continueremo a informarci, informare e mobilitare i cittadini. La tangenziale est non è un’opera rinviabile: è una necessità per l’intera città».
La petizione sarà disponibile al gazebo e successivamente online.






































