Taser, scontro tra Formaggio (FdI) e PRC Vicenza. Consigliere regionale: “Serve a proteggere agenti”. Rifondazione: “Violenza istituzionale”

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Taser ed effetti possibili sul cuore
Taser ed effetti possibili sul cuore

Dopo i due casi mortali di suo utilizzo è acceso il confronto politico in Veneto sull’utilizzo del taser da parte delle forze dell’ordine e, in particolare, della polizia locale. A infiammare il dibattito sono le dichiarazioni del consigliere regionale Joe Formaggio (Fratelli d’Italia) e quelle contrapposte della Federazione vicentina di Rifondazione comunista.

Formaggio: “Difendo lo strumento, basta polemiche ideologiche”

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Joe Formaggio, consigliere regionale Veneto di Fratelli d’Italia

«I recenti casi di cronaca che hanno visto tre persone perdere la vita dopo l’utilizzo del taser a Olbia, Genova e Pescara sono tragedie che meritano chiarezza e trasparenza. Alle famiglie va il mio cordoglio – afferma Formaggio –. Ma non possiamo trasformare questi episodi in un attacco allo strumento: il taser resta fondamentale per chi indossa una divisa».

Il consigliere regionale sottolinea come il dispositivo sia uno strumento di difesa e non di offesa: «In molti casi evita l’uso della pistola. Togliere il taser significherebbe lasciare gli agenti più esposti e con meno possibilità di proteggersi. Semmai, serve più formazione, protocolli chiari e dotazioni adeguate, come i defibrillatori nelle pattuglie. Ma basta polemiche ideologiche sulla pelle delle forze dell’ordine».

Rifondazione comunista: “Arma che uccide, no ai taser a Thiene”

Enrico Zogli (Rifondazione comunista di Vicenza)
Enrico Zogli (Rifondazione comunista di Vicenza)

Di tutt’altro avviso Rifondazione comunista di Vicenza, che critica duramente la decisione del sindaco di Thiene di armare la polizia locale con il taser: «Non è una misura di sicurezza, ma una scelta pericolosa e gravemente sbagliata. Il taser viene presentato come arma non letale, ma è documentato che possa essere mortale, soprattutto per persone fragili o con patologie. Ogni estrazione rappresenta un rischio di trasformare un fermo in tragedia».

Secondo Rifondazione, l’introduzione del taser «allarga la soglia di impunità» e rischia di colpire in particolare chi vive ai margini. «La vera sicurezza – scrive la segreteria provinciale – si costruisce con giustizia sociale, servizi, inclusione, non con armi elettriche. A tutela di cittadini e forze dell’ordine serve piuttosto introdurre codici identificativi sugli agenti e garantire trasparenza attraverso bodycam con registrazioni sicure».

Due visioni opposte

Il confronto mette in luce due visioni radicalmente diverse: da un lato chi vede il taser come strumento indispensabile per ridurre il ricorso alla pistola e proteggere gli agenti, dall’altro chi lo considera simbolo di una deriva repressiva e minaccia per i diritti dei cittadini.

Il dibattito resta aperto, destinato a proseguire anche nei prossimi mesi, mentre in Veneto e a livello nazionale si discute dell’estensione dell’uso del dispositivo e delle regole per il suo impiego.