
La realizzazione della linea ferroviaria TAV (Treno ad Alta Velocità) continua a tenere banco nel Vicentino, non solo per le incognite progettuali che riguardano il capoluogo, ma anche per i crescenti disagi che i cantieri stanno provocando in diversi comuni della provincia.
Vicenza città: l’incognita del Passante Tav e l’allarme Ferrovieri
A Vicenza città, l’attenzione si concentra ancora sulla tratta che va dalla stazione fino a Padova. Non è stata ancora definita la soluzione progettuale per il primo tratto urbano: il tavolo tecnico deve ancora sciogliere i nodi sul raddoppio dei binari in superficie, la galleria corta o la galleria lunga. Questa incertezza si aggiunge alle difficoltà legate alla pianificazione delle risorse e dei tempi.
In questo contesto di incertezza, nei giorni scorsi si è acceso l’allarme per i tempi relativi agli interventi nel popoloso quartiere Ferrovieri, come da preoccupazione espressa di recente da Francesco Di Bella, della Coalizione Civica Sinistra Verdi
Confcommercio: scongiurare l’isolamento del quartiere
Confcommercio Vicenza, facendosi portavoce delle preoccupazioni degli operatori locali, ha inviato una lettera al Comune e al Consorzio IRICAV Due per chiedere di intervenire sulla cronologia delle opere e scongiurare l’isolamento del quartiere Ferrovieri.
La richiesta principale della Sezione Territoriale 7 di Confcommercio, presieduta da Bruno Baggio, è di dare priorità assoluta alla costruzione del cavalcaferrovia di via Maganza. L’opera, inizialmente prevista per la fine del 2027, deve essere realizzata prima dell’abbattimento di quelli esistenti in via Ferretto dei Ferretti e di Ponte Alto.
L’associazione teme che un eventuale slittamento dei lavori di via Maganza, unito all’abbattimento anticipato degli altri due cavalcavia, penalizzerebbe il quartiere nel suo collegamento con la parte ovest della città. Questo avrebbe gravi conseguenze per le oltre sessanta attività economiche della zona, che si vedrebbero tagliate fuori da un flusso di traffico vitale per mesi. La missiva sottolinea la necessità di garantire un collegamento viabilistico adeguato in occasione dei cantieri.
Disagi in aumento in città
Col passare dei mesi, i disagi dovuti ai cantieri sono destinati ad aumentare a Vicenza. La città ha già saggiato le problematiche con l’abbattimento di edifici espropriati, con la mitigazione dei disagi (soprattutto rumore e polveri) che non sempre è risultata efficace. A ciò si aggiungono le difficoltà incontrate dagli espropriati nel trovare nuove soluzioni abitative adeguate.
Senza poi considerare un problema costante che ha caratterizzato l’avanzamento dei lavori per l’Alta Velocità nel Vicentino: il sistematico rinvenimento di ordigni bellici in diverse aree di cantiere. Un tema del quale ViPiù si è occupato da subito e con costanza contribuendo a portarlo all’attenzione dell’opinione pubblica.
Il sottosuolo, in particolare nelle aree attraversate storicamente da intense operazioni militari e bombardamenti durante i conflitti mondiali, cela infatti residuati bellici che vengono regolarmente riportati alla luce con gli scavi.
Tali ritrovamenti non solo costituiscono un oggettivo pericolo per la sicurezza dei lavoratori e degli abitanti nelle vicinanze, ma impongono anche ritardi inevitabili e non preventivabili nella tabella di marcia. Ogni ordigno rinvenuto richiede la sospensione immediata dei lavori e l’intervento specializzato degli artificieri per le necessarie e ineludibili operazioni di disinnesco e rimozione in sicurezza.
Questa problematica ha contribuito a complicare ulteriormente la gestione dei tempi e dei cronoprogrammi di IRICAV Due su diverse tratte, sia nel capoluogo che in provincia.
Il quadro provinciale: tra criticità e opere compensative
I lavori per il tratto ovest della TAV procedono anche nei comuni della provincia, con disagi diffusi per i cittadini ma anche la realizzazione di importanti opere compensative. IN merito, oggi, dalle pagine de Il Giornale di Vicenza, Matteo Carollo ha realizzato un’interessante quanto utile mappa degli interventi nei comuni della provincia di Vicenza interessati dalle opere TAV.
I problemi sono prevalentemente di tipo viabilistico, con la chiusura di passaggi e la necessità di modifiche nelle abitudini quotidiane. I cantieri portano criticità legate a polvere, fango, e soprattutto vibrazioni dovute al frequente passaggio dei mezzi pesanti, i quali contribuiscono anche all’ammaloramento dell’asfalto stradale. Le promesse di opere compensative, pur essendoci, non soddisfano le esigenze immediate dei residenti.
Montecchio Maggiore
A Montecchio Maggiore, si è ravvisata una situazione di grave rischio per via del cantiere al sottopasso ciclopedonale di via Cimarosa, il cui ritardo sta causando l’attraversamento irregolare dei binari da parte di ignoti. I disagi maggiori riguardano il rallentamento della viabilità. Tra le note positive si evidenzia la realizzazione di opere per la difesa idraulica, in particolare un piccolo bacino che potrà contenere fino a 28 mila metri cubi d’acqua contro gli allagamenti di alcune zone.
Altavilla Vicentina
I lavori stanno procedendo in modo regolare, con l’intervento sul viadotto Paganini in stato avanzato. Anche qui ci sono stati disagi per i residenti, come chiusure notturne e sensi di marcia alternati. Tuttavia, viene sottolineato che l’impatto positivo di queste opere sulla viabilità futura è significativo, e i disagi attuali rappresentano un investimento utile per la comunità, rendendo la mobilità più sicura ed efficiente.
Montebello Vicentino
A Montebello, dove si spera in una conclusione degli interventi per l’estate, proseguono i disagi. Oltre alla linea principale, devono essere realizzate infrastrutture e opere compensative per oltre 6 milioni di euro. La presenza di più cantieri contemporanei, tra cui quello per la nuova condotta anti-Pfas di Veneto Acque, sta chiudendo tutte le vie d’uscita per alcuni residenti, allungando i tragitti di diversi chilometri. La situazione è definita “pesante” per la polvere, il fango e i rumori.
Lonigo
A Lonigo, i lavori procedono a rilento, ma è stata evitata la chiusura del sottopasso della strada provinciale 17 Almisanese. I problemi più grandi restano le strade massacrate dal passaggio dei mezzi pesanti e le crepe che si stanno formando in alcune abitazioni per le vibrazioni dei camion. Viene richiesta una manutenzione stradale costante, non solo alla fine dei lavori. Inoltre, è stata abbattuta la stazione ferroviaria ed è stata costruita solo una casupola provvisoria, mentre la zona circostante ha perso la tranquillità abituale a causa del forte impatto del cantiere sui residenti.



































