Tempi sempre più cupi secondo l’on. vicentino Zanettin salvo intese… diverse: il senso di questa formula sempre più frequente con Conte

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Decreto semplificazione... salvo intese
Decreto semplificazione... salvo intese

Il decreto “Semplificazione” è stato approvato giovedì 7 luglio  dal governo ma con una formula, quella del “salvo intese” che di sicuro vuol dire che non tutto è definito e concordato nella maggioranza.

Pierantonio Zanettin in uno dei suoi interventi sulla BPVi alla Camera dei deputati
Pierantonio Zanettin in uno dei suoi interventi sulla BPVi alla Camera dei deputati

On. Zanettin, ci rivolgiamo a lei come parlamentare di lungo corso, per chiedere cosa significa con esattezza questa formula che sempre più spesso vediamo associata alle decisioni del Governo?

Salvo intese è un formula che ormai  da tempo si applica quando il Consiglio ei Ministri approva un decreto legge in linea di massima, ma senza  norme di dettaglio.

Serve al Presidente del Consiglio per celebrare una conferenza stampa, ma il testo di legge manca e magari mancherà per settimane. E’ una cosa poco seria.

Da quando è in voga questa prassi?

Ormai viene adottata da parecchi anni e la prima volta che si trova questa “formulazione” risate al governo Monti, quello del commissariamento di fatto dell’Italia. Ma è diventata quotidiana con i due governi Conte.

Conte allenatore dell'Inter, di Claudio Mellana
Conte allenatore dell’Inter, di Claudio Mellana

Il governo gialloverde e il governo giallorosso sono caratterizzati da una forte disomogeneità politica: Lega e Movimento 5 Stelle, prima, e PD e Movimento 5 Stelle ora erano e sono divisi su quasi tutto.

Il Premier Conte è chiamato continuamente ad una sintesi sempre più difficile, così diventa normale convocare un Consiglio dei ministri e poi uscirne senza avere deciso nulla, salvo le linee generali di, appunto, decreti “salvo intese”, in cui però nessuno capisce cosa c’è scritto realmente dentro.

La verità è che il premier, per sopravvivere,  ha un incessante bisogno di dimostrare che il governo è vivo e vegeto e lavora, ma in realtà ci rendiamo tutti conto che i dossier sono fermi o, nel migliore dei casi, aperti a lungo prima di una loro definizione e il governo vive alla giornata.

Nel frattempo però il paese affonda

Esatto, proprio martedì, mentre in conferenza stampa Conte magnificava il decreto semplificazione, lanciavano l’allarme quattro autorevoli istituzioni come Ocse, Istat, Commissione Ue e Banca d’Italia: l’Italia è ultima, tra i paesi dell’Ue, nella classifica di crescita anzi, sarebbe, meglio dire in quella di chi crolla di più.

La Commissione europea ha aggiornato al ribasso le sue stime sul Pil, prevedendo per il 2020 una caduta dell’11,2 per cento: il peggior calo dell’Unione con dato italiano che supera, in peggio, quello di Spagna (-10,9%) e Francia (-10,6%).

Il ritorno della crescita ai livelli sia pure deboli del 2019 è previsto solo alla fine del 2021, mentre il rapporto debito/Pil potrebbe attestarsi sul record del 170 per cento. Un autentico disastro!

Cosa farà Forza Italia, entrerà nel Governo?

Sempre martedì dalle pagine del Corriere della Sera il Presidente Berlusconi lo escludeva categoricamente.

Non ha senso l’ennesimo governo di coalizione tra soggetti portatori di valori e ideali troppo in contrasto tra loro.

Personalmente non mi vedo proprio al governo insieme con il Movimento 5 Stelle.

Siamo invece pronti a votare per il bene del paese singoli provvedimenti.

Penso al MES, ma penso anche alle nostre missioni militari all’estero, su cui la maggioranza di governo si è divisa al Senato, con Italia Viva, che non ha partecipato al voto, ed una parte del PD, che fa capo a Matteo Orfini, e Leu che  non hanno votato la missione in Libia, a supporto della locale guardia costiera.

insomma tempi sempre più cupi salvo intese… diverse per il parlamentare vicentino.