
Ora che Luca Zaia è stato liberato dai suoi carcerieri, gli alleati di centro destra che ancora attendono, però, l’esito delle elezioni regionali delle Marche per ufficializzare il loro candidato a quelle del Veneto, e ha “decretato” che si andrà al voto per il suo successore e per il nuovo consiglio regionale il 23 e 24 novembre, l’ultima coppia di giorni possibili per legge, prepariamoci a tanti scontri, per altro già iniziati da tempo, fra i sostenitori nel campo largo (poi si vedrà quanto) di centrosinistra del candidato presidente Giovanni Manildo, detto “Alessio” dallo staff della comunicazione del Pd Veneto, e quelli dell’innominato (nel senso di non nominato ancora) del centro destra.
E se una volta, ma quando io ero imberbe, o quasi, gli scontri erano, almeno in buona parte, sugli ideali e sulle visioni diverse della società, ora è sempre più guerra di slogan del tipo “se tu dici A, io dico Z e viceversa”, di spin doctor, di comunicatori, ufficiali e “ufficiosi”, di notizie e manovre, più o meno, occulte, talvolta credibili altre fantasiose o fantastiche.

Per il centro sinistra & soci Matteo Bellomo, spin doctor della lista Possamai Sindaco, Jacopo Bulgarini d’Elci, nello staff della comunicazione dell’attuale sindaco alle amministrative vicentine del 2023 oltre che suo compagno (in senso non certo politico) per il da molti incompreso (incomprensibile?) Italia-America Friendship Festival, e l’immancabile Giovanni Diamanti, stratega della campagna dell’amico d’infanzia, anche se lui di Rifondazione Comunista e il giovane Giacomo demo-qualche-cosa, ricopriranno lo stesso ruolo (a parte Bulgarini promosso responsabile della comunicazione del Pd e di Manildo) con Giovanni Manildo, che, quindi, a parte l’indubbia professionalità dei tre suoi collaboratori di vertice, appare il candidato alle elezioni regionali del Veneto prescelto anche, soprattutto?, dal trio Variati-Guzzo-Possamai.
Nel centro destra, invece, non si conosce, oltre al candidato (se l’uscente e meloniano di ferro Francesco Acquaroli si confermerà nelle Marche, Fratelli d’Italia darà l’ultimo via libera al leghista-zaiano Alberto Stefani), anche, ovviamente, il suo staff, incaricato di coniare slogan sulla base degli input dello spin doctor di turno e di comunicare programmi ed eventi, leggasi anche manovre.
Se in questo ambito c’è chi, tra giocosi colleghi della stampa locale, ha ipotizzato un ticket, a dir poco assurdo, tra Sergio Berlato e Elena Donazzan, pochi giorni fa è scoppiato il botto (di prosecco?) su una cena “congiunta” di esponenti di spicco locali di parti diverse e opposte.


Una quarantina, ci dice e documenta la fonte, più che affidabile, erano i commensali tra cui Possamai, Finco, Parise, Magnabosco, Faccio… tutti invitati, insieme al capogruppo FdI di Vicenza Nicolò Naclerio, dall’eclettico Joe Formaggio, ricandidatosi per le regionali, per il 9 settembre scorso (pubblichiamo solo oggi per le “verifiche” del caso e perché, onestamente, avevamo cose più importanti da seguire in questi giorni) al Lago azzurro di San Pietro Mussolino, a cui con questo link facciamo un po’ di pubblicità, gratuita ma anche meritata visto che ha scelto quel locale per i suoi “amici simpatici” un esperto di ristoranti come l’ospite.
Ecco, quindi, che subito la chat di qualche amico simpatico, ma forse no, chissà, si popola del rilancio dell’incontro conviviale e ovviamente l’amico intrufolatosi tra i “simpatici” ipotizza o induce a far ipotizzare alleanze trasversali pro Joe Formaggio tra tutti i presenti, tra cui anche esponenti di categorie professionali e imprenditoriali.
Ovviamente chiediamo subito via mail dell’incontro a due commensali, scelti a campione tra i più noti, cioè il sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, PD, e quello di Bassano, Nicola Finco (Lega per Salvini premier), conferma della cena e degli obiettivi “insinuati” dall’amico simpatico, ispirato, chissà, dal fuoco amico (o nemico?) di Formaggio.
Entrambi confermano la cena ma smentiscono gli obiettivi offrendo, però e anche, spunti di riflessione che lasciamo ai lettori-elettori.

Giacomo Possamai ci risponde per primo con una mail: “Direttore, non so ovviamente chi sia la fonte, ma temo che la tesi bizzarra sia frutto della guerra interna in corso a Fratelli d’Italia e più in generale al centrodestra: l’idea che una cena di 40 persone con sindaci di tutti i colori politici, più candidati al consiglio regionale, presidenti di associazioni, agricoltori, e personalità le più varie potesse essere una cena per chiedere il sostegno elettorale è di per sé surreale. E che il consigliere Formaggio abbia potuto pensare di chiedere il sostegno non solo ai sindaci di centrosinistra ma anche a quelli della Lega, vista l’aria che tira tra i due partiti, mi pare ancora più surreale. Insomma, capisco i veleni che circolano nel centrodestra ma provare a dipingere una cena in cui c’era tutto l’arco costituzionale in una cena elettorale è già di per sé ridicolo”.

Ricordato, ho una certa età, al giovane sindaco di Vicenza che si parlava ai miei tempi di arco costituzionale, oggi espressione dimenticata, forse giustamente, quando gli antenati missini di FdI non ne facevano parte, ecco quanto ci ha, poi, scritto via mail Nicola Finco, l’esponente della Lega, che Possamai conferma in guerra con FdI: “Egregio Direttore,la ringrazio per la cortese segnalazione e per la premura nel chiedere un commento. Devo però rassicurarla: non si è trattato di alcun vertice politico segreto, bensì di una semplice cena tra amici, amministratori e non, come tante se ne fanno nelle nostre comunità. Se un pasto in compagnia in un locale pubblico bastasse per far nascere alleanze o strategie elettorali, allora ogni tavolo della provincia diventerebbe una cabina di regia politica”.
E Joe Formaggio cosa ci dice? “Tutte medaglie. A me non spaventa un c… e soprattutto ho amici fraterni SIMPATICI🤣”.
Come chiudere o aprire la discussione?
Io l’ho fatto così: “La prossima volta inviti anche me, se le sono simpatico…”.
Tanto più, aggiungo, che al Lago azzurro forse potrei anche parlare con la proprietà e i camerieri per saperne di più della cena dei simpatici del 9 settembre, un episodio in tempi di elezioni regionali che appare come il seguito dell’incontro sulla sicurezza di Thiene che a Schio ha fatto traballare la giunta della sindaca Marigo per una foto (galeotta ma anche no) che ritraeva gli assessori Chiara Parise e Aldo Munarini, la vicepresidente del consiglio comunale Anna Nardi e un esponente di Schio Attiva sorridenti al fianco di esponenti di Fratelli d’Italia, tra cui il capogruppo Alex Cioni e, quella volta, l’ex sindaco di Vicenza Francesco Rucco, già in azione per le elezioni regionali, alla presenza degli esponenti thienesi del partito della Meloni…
Ora, sotto a chi tocca, comunicatori ufficiali, ufficiosi e infiltrati…