Tina Anselmi: imbrattata con una una svastica la lapide della partigiana a Torino

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La svastica  tracciata sulla lapide intitolata a Tina Anselmi

Una svastica per Tina Anselmi, politica, partigiana e insegnante italiana, nata a Castelfranco Veneto in provincia di Treviso, dove è morta il 1º novembre 2016, prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica Italiana.

Il simbolo nazista, già di per sé oltraggioso per quel che evoca, è stato tracciato con uno spray di vernice nera sulla lapide a lei intitolata, a Torino, nel giardino in via San Marino che dallo scorso aprile è intitolato alla Anselmi.

Quanto successo ha suscitato reazioni indignate a cominciare da quella dell’Associazione Nazione dei Partigiani Italiani (Anpi) che su Twitter ha scritto: “Un atto vergognoso e vigliacco. Un affronto intollerabile a Tina Anselmi, partigiana e protagonista dello sviluppo civile e democratico del Paese. La condanna sia unanime”.

Il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha commentato: “Un gesto inqualificabile per il quale esprimo condanna assoluta senza se e senza ma. Mi auguro che vengano individuati al più presto gli autori di una simile azione tanto vergognosa. Imbrattare una lapide è un atto che va sempre condannato, ma assume una gravità enorme in un caso come questo in cui si offende la memoria di un personaggio della statura di Tina Anselmi.

Se gli autori dello sfregio avessero un minimo di consapevolezza – prosegue il Governatore – capirebbero che una persona così dovrebbero ringraziarla e non offenderla. Stiamo parlando di una donna che, oltre ad essere stata la staffetta Gabriella durante la guerra di Liberazione, resta un modello per essere stata la prima donna ministro nella nostra storia e per aver dato vita al Sistema sanitario nazionale durante il suo mandato al vertice del Ministero della Sanità”.

In merito si registra anche l’intervento di Matteo Favero, del Pd Veneto. “La svastica a Torino sulla targa in ricordo di Tina Anselmi, partigiana e politica trevigiana – ha detto -, è un atto ignobile che non scalfisce certo la forza ancora viva del suo impegno politico per la democrazia italiana, i diritti delle donne, la salute, il Veneto.

Tina Anselmi fu la prima donna a ricoprire il ruolo di Ministro della Sanità e fu eletta la prima volta alla Camera nel 1968 nel Collegio Venezia-Treviso all’età di 41 anni. Una ‘madre della Repubblica’ il cui esempio guida ancora oggi la comunità politica del mio territorio”.