Tribunale della Pedemontana: Giustizia di Qualità a Vicenza attacca Nordio: “Solo annunci politici, sette magistrati non bastano”

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Tribunale di Bassano della Pedemontana Veneta il sostegno di Zaia
Tribunale della Pedemontana Veneta

Il progetto del Tribunale della Pedemontana a Bassano del Grappa continua a generare un forte scontro, in particolare con il Per una Giustizia di Qualità a Vicenza.

Il Comitato ha denunciato con fermezza la “superficialità e la confusione” che circondano il progetto, bollando le recenti dichiarazioni del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, come “solo un annuncio politico, senza sostanza né prospettiva”.

Il riferimento è alle parole rilasciate dal Guardasigilli sabato scorso a Treviso davanti all’assemblea degli avvocati degli Ordini del Triveneto. In quell’occasione, Nordio ha ribadito il progetto per attivare il presidio giudiziario bassanese nell’edificio oggi non utilizzato, ma ha chiarito che l’apertura non avverrà “prima del 2028”, in quanto la priorità è assumere il personale necessario per non procedere “a scapito di alcun altro ufficio giudiziario”.

Tirnubale della Pedemontana: “Sette magistrati, un’affermazione surreale”

Il Comitato di Vicenza contesta l’assenza di atti concreti e la tempistica, che slitterebbe “oltre la fine della legislatura e del suo mandato”, definendolo “un impegno per il futuro degli altri, non una risposta per il presente”.

Ma l’elemento che ha suscitato maggiore sconcerto tra gli operatori della giustizia vicentina è l’idea, circolata a margine della proposta, secondo cui basterebbero sette magistrati per riaprire un Tribunale. Il Comitato ha definito questa affermazione “surreale”, ribadendo che un organico del genere “renderebbe impossibile qualsiasi operatività reale: incompatibilità, carichi di lavoro, udienze, funzioni e supplenze lo renderebbero un Tribunale ‘di nome’ ma non di fatto”.

“Sette magistrati non bastano nemmeno a garantire un ruolo civile e penale dignitoso in una sezione distaccata, figuriamoci a far funzionare un intero presidio giudiziario”, tuona il Comitato.

La priorità è Vicenza

L’opposizione al progetto è forte e determinata. La preoccupazione principale di chi si oppone alla riapertura del Tribunale della Pedemontana, la cui giurisdizione si incastrerebbe tra le province di Vicenza e Treviso, è che questo avvenga a discapito dei tribunali esistenti, già in difficoltà per la scarsità di personale.

Il Comitato per una Giustizia di Qualità a Vicenza ribadisce con forza che la priorità non è “inventarsi nuovi tribunali-fantasma, ma potenziare quelli che già esistono e che servono davvero il territorio“. La richiesta è chiara: “Vicenza ha bisogno di magistrati, cancellieri, personale e risorse, non di proclami e passerelle. La giustizia non è uno slogan elettorale. È un servizio pubblico, e va trattato con serietà”.

Secondo il Comitato, “continuare a diffondere illusioni su tribunali improvvisati significa prendere in giro i cittadini e svilire il lavoro di chi, ogni giorno, tiene in piedi la giustizia con dedizione e sacrificio”.