Truffe on-line: operaia bassanese raggirata con la promessa di facili guadagni su TikTok. Tre persone denunciate

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I Carabinieri di Bassano del Grappa hanno denunciato tre persone, ritenute responsabili in concorso del reato di truffa ai danni di una giovane operaia del posto. I truffatori sono un uomo di 45 anni di Civitavecchia, una donna messinese di 35 anni e un cittadino romeno di 38 anni residente nel Padovano.

La vittima, una 25enne operaia di Bassano del Grappa, aveva presentato denuncia nel mese di settembre 2025 dopo essere stata raggirata con un meccanismo che prometteva facili guadagni online.

La truffa iniziava sui social network. La giovane, incuriosita da un video su TikTok che prometteva di guadagnare semplicemente visualizzando video e mettendo “like”, aveva cliccato su un link. Questo l’aveva reindirizzata a una chat su Telegram, gestita da presunto personale di una società specializzata in contenuti multimediali.

La vittima veniva istruita a seguire semplici passaggi: aprire i link inviati, visualizzare il contenuto, mettere un “like” e inviare lo screenshot come prova. Inizialmente, il sistema sembrava funzionare: la giovane ha ricevuto sei bonifici sul proprio conto corrente, con importi variabili tra i 6 e i 138 euro, convincendosi della veridicità dell’offerta.

Ottenuta la fiducia della vittima, il sedicente operatore ha cambiato le regole: per poter continuare l’attività, la giovane avrebbe dovuto effettuare dei versamenti di denaro a favore di specifici conti bancari o ricariche di carte prepagate. Per rendere la situazione più credibile, le era stata anche fornita una credenziale per accedere a una pagina web dove poteva monitorare l’andamento del suo presunto “patrimonio”.

La bassanese ha versato in totale circa 3.540 euro. Insospettita da una successiva richiesta di bonificare altri 6.000 euro e dal fatto che i guadagni si fossero interrotti, si è recata in banca, scoprendo di essere stata vittima di una truffa.

Le immediate indagini dei Carabinieri di Bassano del Grappa hanno permesso di risalire agli intestatari dei conti bancari verso cui erano stati effettuati i versamenti, portando alla denuncia in stato di libertà dei tre soggetti alla Procura della Repubblica di Vicenza.