Moda, mobili, ceramica, carta, metalli preziosi ma anche navi e imbarcazioni da diporto, strumenti musicali, giocattoli. L’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato delinea una moltitudine di beni il cui design caratterizza il percorso innovativo e lo standard qualitativo. Sono ben 14 le filiere del made in Italy ad elevata contaminazione del design individuate dall’analisi che si basa sulla propensione settoriale all’innovazione mediante il design calcolata utilizzando i dati dell’ultimo censimento permanente delle imprese dell’Istat: moda, bevande, legno e mobili, gomma e materie plastiche, vetro, ceramica, computer, elettronica e apparecchiature elettriche, macchinari, autoveicoli, altri mezzi trasporto e altre manifatturiere tra cui gioielleria e occhialeria.
In queste 14 filiere si concentra più di metà (66%) delle esportazioni venete del made in Italy, che, nel 2022 è salito a 52miliardi e 600milioni di euro. Su alcuni segmenti di produzione caratterizzata dal design la nostra regione è leader europea, essendo una fortissima esportatrice di gioielleria, navi, macchine per l’alimentazione, apparecchi per uso domestico non elettrici, prodotti della moda come occhiali, calzature e i prodotti in pelle, quelli di abbigliamento, le pellicce, la maglieria e i prodotti della tessitura.
La situazione nel Veneto
In questo perimetro settoriale si contano nella nostra regione 24.022 imprese. Altissima la vocazione artigiana con 15.303 imprese che rappresentano il 63,7% del totale. Il Veneto è terzo nella speciale classifica delle regioni d’Italia per peso degli addetti di queste filiere sul totale degli occupati pari al 19,2% contro una media Italia del 12,4%. Ai primi posti Marche (22,1%) e Friuli (19,2%).
“La maggiore presenza dell’artigianato e delle micro e piccole imprese, sottolinea Roberto Boschetto presidente di Confartigianato Imprese Veneto, si riscontra nei settori del made in Italy che hanno connotato la nostra storia e il patrimonio culturale: prodotti in legno, mobili, moda – tessile, abbigliamento e pelle –vetro e ceramica, gioielleria”.
La vasta domanda di design determinata dalla considerevole produzione di beni, venduta in tutto il mondo, vede impegnate nel Veneto 4.255 unità locali di imprese specializzate nell’attività di design, che danno lavoro 6.261 addetti: si tratta di fashion design principalmente connesso a moda, gioielli, mobili e arredamento e di design industriale comprensivo delle attività di ideazione e sviluppo di progetti e specifiche tecniche necessarie per facilitare l’uso, accrescere il valore, migliorare l’estetica dei prodotti nonché della definizione e scelta di materiali, meccanismi di funzionamento, forme, colori, rifiniture esterne, tutte attività che possono essere svolte anche tenendo conto di bisogni umani, sicurezza, interesse del mercato ed efficienza in produzione, distribuzione, utilizzo e manutenzione. A queste attività core di design si affiancano le attività dei disegnatori grafici che operano nello sviluppo di pagine web, nella grafica pubblicitaria o sono illustratori, quelle dei disegnatori tecnici che riproducono cartamodelli e le altre attività di design, svolte principalmente dagli arredatori.
“Il disegno del prodotto costituisce un fattore competitivo strategico dell’offerta manifatturiera italiana –conclude Boschetto– qui in Veneto da sempre le nostre piccole imprese sono riuscite ad intrecciare la materialità del prodotto con elementi immateriali concretizzando una ampia gamma di oggetti: dai prodotti della tessitura, tappeti e capi di abbigliamento, carta, lavorazione del vetro, realizzazioni in ceramica, prodotti in gesso per l’edilizia, metalli preziosi, contenitori in metallo per caldaie, armi sportive, coltelleria e posateria, serrature, prodotti di elettronica di consumo audio e video, strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione, orologi, lampade e apparecchi di illuminazione, elettrodomestici e apparecchi per uso domestico, macchine per l’industria alimentare e delle bevande, macchine per le imprese della moda, autoveicoli, navi e imbarcazioni da diporto, aeromobili, motocicli, biciclette, gioielleria e oreficeria, bigiotteria, strumenti musicali, articoli sportivi, giochi e giocattoli e mobili”.
Ufficio Studi di Confartigianato