
Un giorno di festa e celebrazione come quello dedicato a Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco, si trasforma per l’USB dei Vigili del Fuoco del Veneto in un momento di forte denuncia pubblica. Il sindacato, nel comunicato emesso proprio oggi, giovedì 4 dicembre 2025, in cui ricorre la solennità, chiama alla propria responsabilità la politica e le istituzioni, lamentando le condizioni critiche nelle quali il personale è costretto a operare in regione, con particolare riferimento al Comando di Vicenza.
L’USB Vigili del Fuoco del Veneto sottolinea che quella che potrebbe apparire come una situazione temporanea è invece il frutto di anni di gestione inefficace e di politiche miopi, che hanno portato a carenze di organico, mezzi inadeguati e una risposta operativa sempre più fragile. L’Organizzazione Sindacale segnala da anni il progressivo indebolimento del Corpo, dovuto principalmente a una dirigenza incapace di gestire una struttura complessa e a Governi che hanno ignorato le ripetute richieste di intervento e miglioramento. Il risultato è un sistema al collasso, in cui le criticità operative diventano la norma.
La prima e più grave criticità è la carenza di personale, sia operativo che amministrativo, che compromette la sicurezza e l’efficienza degli interventi. I dati ufficiali della Direzione Veneto evidenziano che le squadre vengono spesso impiegate con numeri inferiori a quelli previsti dai regolamenti, esponendo i Vigili del Fuoco a rischi elevati e riducendo la capacità di affrontare le emergenze in maniera efficace. In caso di interventi complessi, che richiedono il dispiegamento di più uomini e mezzi, il Comando è costretto a chiedere supporto ai comandi limitrofi, anch’essi in difficoltà, generando un pericoloso effetto a catena con ritardi nei soccorsi e aumento del rischio di infortuni.
In secondo luogo, risulta inaccettabile che una città come Vicenza venga servita da una sola squadra. Nel caso di emergenze multiple, il sistema di risposta collassa e la gestione dei soccorsi deve affidarsi a sedi lontane, con ritardi potenzialmente drammatici per i cittadini e inaccettabili anche per gli operatori costretti a risponderne in prima persona. Le carenze di organico raggiungono punte drammatiche, toccando il 33% tra i capi partenza, figure fondamentali per la gestione e il coordinamento operativo. La situazione è ancora più grave per il nucleo SMZT (Soccorso in ambiente Subacqueo e nelle zone Tattiche), che opera su scala regionale, e che registra una mancanza del 50% del personale previsto.
Un’altra criticità lamentata è la situazione dei mezzi, definita altrettanto critica. Nonostante le ripetute segnalazioni, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha destinato risorse a progetti di immagine con fondi del PNRR, come l’acquisto di numerose autovetture elettriche, piuttosto che a mezzi operativi indispensabili come autoscale, autogru, autopompe e autobotti. L’USB fa notare che le nuove vetture, inoltre, non possono essere utilizzate in modo efficiente a causa dell’assenza di infrastrutture di ricarica e sistemi di accumulo energetico. In termini pratici, si critica la scelta di “costruire prima il tetto e poi le fondamenta”, una decisione non ponderata e senza una finalità correlata al soccorso.
Infine, la situazione assume maggiore rilevanza se si considera l’imminente contesto delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina. Anche il Comando di Vicenza sarà chiamato a garantire personale e mezzi durante l’evento, tuttavia, allo stato attuale, non è previsto alcun potenziamento né stanziamento di fondi nella legge di bilancio. Il sindacato denuncia: ci troviamo di fronte a un evento internazionale affrontato con una macchina del soccorso già sotto pressione, con rischi concreti per la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori coinvolti.
“Come ogni anno, assisteremo alla rituale passerella politica e istituzionale, fatta di elogi, pacche sulle spalle e frasi di circostanza,” conclude il Coordinamento Regionale USB VVF Veneto tramite Enrico Marchetto. “Noi, in rappresentanza dell’USB VVF Veneto, denunciamo che parole e cerimonie non bastano più. Occorrono azioni concrete, investimenti reali e riorganizzazione immediata per garantire soccorsi efficienti e sicurezza ai cittadini e ai Vigili del Fuoco. È il momento di agire: non ci sono più alibi né ritardi ammissibili. La sicurezza del territorio e dei lavoratori non può essere sacrificata sull’altare della propaganda”.






































