
(Adnkronos) – "La fiducia tra pediatra e famiglia è uno degli strumenti più efficaci per promuovere la cultura vaccinale e recuperare le coperture ancora inadeguate”. Così all’Adnkronos Salute Annalisa Zavallone, pediatra di libera scelta dell’Azienda sanitaria locale di Biella in Piemonte, commenta gli ultimi dati sulle coperture vaccinali pediatriche che, secondo il ministero della Salute, mostrano segnali di rallentamento in diverse aree del Paese. "È una situazione che riguarda tutto il territorio nazionale – spiega Zavallone – anche se esistono differenze tra regioni e province. Alcune realtà sono più virtuose, altre stanno lavorando per colmare il divario attraverso progetti mirati e strategie di recupero". Nel contesto piemontese, Zavallone sottolinea come alcune Asl, tra cui la sua, stiano mettendo in campo iniziative per migliorare l’adesione vaccinale. "Ci sono territori che hanno già raggiunto buoni livelli di copertura, mentre altri stanno investendo in programmi per sensibilizzare le famiglie, facilitare l’accesso ai vaccini e recuperare il gap". Il ruolo del pediatra di famiglia è centrale in questo processo. "Rispetto ad altri specialisti, noi pediatri abbiamo il vantaggio di un rapporto di fiducia consolidato con le famiglie. Questo ci consente di instaurare un dialogo aperto e costruttivo, anche con i genitori più esitanti o dubbiosi. È proprio su questo legame che dobbiamo puntare per promuovere una corretta informazione e superare le resistenze". Un tema particolarmente delicato riguarda le vaccinazioni raccomandate e non obbligatorie, come quelle contro il meningococco B o lo pneumococco. "Non sono vaccini di serie B – chiarisce Zavallone – anche se non rientrano tra quelli obbligatori, hanno un valore preventivo altissimo. Il nostro compito è quello di trasmettere alle famiglie l’importanza di queste vaccinazioni, presentandole come parte integrante della protezione del bambino". Un supporto concreto al lavoro dei pediatri arriva dall’anagrafe vaccinale regionale, uno strumento digitale che consente di consultare in tempo reale lo stato vaccinale dei pazienti. "È uno strumento prezioso – osserva – perché ci permette, durante una visita o un bilancio di salute, di verificare immediatamente se un bambino è in regola con le vaccinazioni o se ci sono ritardi da recuperare. Questo ci consente di agire tempestivamente, con interventi mirati e personalizzati". Infine, Zavallone sottolinea l’importanza della collaborazione tra pediatri di libera scelta e i servizi territoriali, in particolare i servizi di igiene e sanità pubblica. "Lavorare in sinergia è fondamentale. Quando le strategie sono condivise e si parla la stessa lingua, anche le famiglie percepiscono un messaggio coerente e un’offerta vaccinale unitaria. Solo così possiamo raggiungere l’obiettivo comune: proteggere la salute dei bambini e della collettività", conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)