
La strategia dell’Unione Europea per un maxi prestito all’Ucraina, illustrata nei giorni scorsi dal commissario UE all’Economia Valdis Dombrovskis, suscita forti critiche anche in Veneto. Il consigliere regionale Stefano Valdegamberi (Lega), che ha da poco staccato il quinto mandato per Palazzo Ferro Fini, ha espresso il suo dissenso in una nota ufficiale.
Il Commissario Dombrovskis aveva indicato che, con beni russi immobilizzati per 210 miliardi di euro nell’UE, tale cifra rappresenta l’importo massimo del prestito proponibile. I fondi verrebbero erogati in maniera modulata, con 45 miliardi tenuti in riserva per rimborsare prestiti esistenti e non aumentare l’onere del debito dell’Ucraina.
“È evidente – afferma il Consigliere Valdegamberi – che garantire un prestito che non sarà mai rimborsato significa, di fatto, farsene carico. Significa mettere a rischio i conti del nostro Paese per sostenere una strategia che continua ad alimentare corruzione in Ucraina e un business delle armi che arricchisce pochi e impoverisce milioni di cittadini europei”.
Valdegamberi mette in relazione le richieste finanziarie europee con le difficoltà interne. “Mentre si chiede all’Italia di coprire somme colossali, milioni di cittadini non riescono più ad accedere in tempi adeguati alle cure sanitarie, con liste d’attesa interminabili, pronto soccorso al collasso, ospedali senza personale. Pertanto, è qui che vanno destinati i soldi degli italiani, non in un conflitto che l’UE continua ad alimentare senza una visione di pace”.
Secondo il Consigliere, l’Unione Europea, con “le posizioni oltranziste di leader come Kaja Kallas, sta scegliendo la via dell’escalation, non quella della diplomazia”.
Per questo, Valdegamberi lancia un appello al Governo italiano per un atto di discontinuità: “Chiedo al Governo italiano un atto autentico di discontinuità: dire con chiarezza che l’Italia non può più seguire automaticamente una strategia che prolunga il conflitto e grava pesantemente sulle nostre finanze. L’Italia deve invece aprire una nuova fase: aderire al piano di pace proposto dal presidente Donald J. Trump, avviando un processo negoziale realistico al fine di rompere con una politica europea che parla di pace ma pratica la guerra”.
Il Consigliere conclude: “Il Veneto e l’Italia hanno bisogno di una visione di pace, non di un’altra stagione di sacrifici imposti dall’alto”.




































