
Vicenza emerge come uno dei territori più promettenti, con aumenti fino al 15% per varietà come Merlot e un incremento del 10% per Corvinone e Garganega, confermando il buon momento per la viticoltura nel territorio. Anche le altre province del Nord-Est mostrano segnali di crescita: Treviso registra una produzione stabile con lievi variazioni, mentre Venezia e il Veneziano segnano un incremento del 5% e del 3% rispettivamente, grazie a varietà come Glera e Chardonnay. Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige prevedono aumenti rispettivamente del 10% e tra il 5% e il 10%, consolidando il trend positivo dell’intero Nord-Est.
Tuttavia, il settore vitivinicolo deve affrontare sfide importanti. L’imprevedibilità climatica impone decisioni tecniche tempestive, mentre il mercato internazionale è in crisi, segnato da un calo dei consumi globali e dai dazi statunitensi che pesano sui prezzi e sui ricavi dei produttori. L’assessore regionale Federico Caner sottolinea l’importanza del nuovo ‘Pacchetto Vino’ dell’Unione Europea, che introduce strumenti fondamentali come la promozione nei mercati esteri, la distillazione obbligatoria e la vendemmia verde, per garantire stabilità e redditività. La strategia mira anche a valorizzare le tendenze di consumo attuali, tra cui vini a basso tenore alcolico e il turismo enologico.
In Veneto, la vendemmia è già iniziata per varietà precoci come Pinot e Chardonnay, con Glera prevista intorno al 5 settembre. A seguire, Merlot dal 10 settembre, Corvina dal 17, Garganega e tutte le altre varietà simbolo della viticoltura veneta dal 23.