Veneto, Assestamento del Bilancio di Previsione, critiche le opposizioni: “Regione in declino e Zaia sempre assente”

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Coro di critiche dalle opposizioni al termine della seduta del Consiglio Regionale Veneto che aveva all’Ordine del giorno l’Assestamento del Bilancio di Previsione 2025-2027. L’assenza del Presidente della Regione Zaia, già sottolineata in occasione dell’invito a partecipare alla concomitante inaugurazione della fermata ferroviaria “Venezia Mestre Olimpia”, ha acuito i commenti di segno negativo, sia per i numeri sia per l’utilizzo delle risorse.

Camani (Pd): “Si chiudono 15 anni di governo degli opossum”

vanessa Camani su terzo mandato
Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio Regionale

La capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Vanessa Camani, intervenuta in aula in veste di correlatrice del provvedimento di Assestamento di Bilancio, non ha risparmiato di sottolineare l’assenza di Zaia: “È grave che  il presidente abbia scelto di essere altrove, preferendo l’ennesima inaugurazione a favore di telecamere. Ma ancor più desolante è questo assestamento, specchio di una gestione che negli anni ha portato il Veneto ad un lento declino”.

Secondo la capogruppo Pd veneta si tratta di una distribuzione a pioggia di risorse che non risolve alcuna criticità ma è segno di mancanza di idee, anzi, anche il fatto che siano stati incassati a sorpresa 26 milioni di maggior gettito Irap, per merito esclusivo delle imprese, è emblematico di incapacità previsionale: “129 milioni di nuovo debito, che sommati a quelli del bilancio di previsione, portano il totale debitorio a 300 milioni. E questo sarebbe il tanto decantato bilancio risanato. La verità – ha puntualizzato Camani – è che per la prima volta dal 2017 per la Pedemontana, vengono accesi nuovi mutui. E non per obiettivi di straordinaria importanza bensì per continuare a gestire l’ordinario. Siamo noi i primi a sostenere la necessità di programmare gli investimenti ricorrendo anche all’indebitamento: ma per rilanciare il Veneto, in un’ottica ambiziosa. Non di certo per proseguire nella tecnica dell’opossum di questo governo regionale. Una tecnica del far finta di essere morti per non fare nulla”.

Camani ha elencato le manchevolezze, relative alle politiche residenziali, alla transizione ecologica, all’utilizzo dei fondi Pnrr. In merito alla Sanità evidenzia il peggioramento: “La sanità pubblica, nella quale il Veneto era all’avanguardia con il suo modello di integrazione sociosanitaria, è precipitata nello smantellamento. Invece di essere orgogliosi sventolando le bandiere col Leon, bisognava mostrare orgoglio difendendo in modo identitario quel sistema. Il risultato è che calano i servizi e aumentano i bisogni e che in questi anni di Zaia è stata disegnata una società nella quale chi è in difficoltà resta indietro”.

Difficoltà anche sul settore produttivo: “Questo governo veneto aveva ereditato una regione che correva più delle altre: una Ferrari che andava al doppio della media del Paese. Nel 2024 invece il Pil del Veneto è cresciuto solo dello 0,5%, ovvero sotto la media nazionale pari allo 0,7%. Facendoci perdere terreno e rimanendo ancora una volta passivi, immobili come gli opossum”.

Masolo e Zanoni (Alleanza Verdi e Sinistra): “Coperta cortissima , i Veneti meritano di più”

zanoni e Masolo su Elon Musk e i licenziamenti alla Ederle Caccia Trump Jr Veneto pfas
I consiglieri regionali di Europa Verde Andrea Zanoni e Renzo Masolo

Hanno scelto una metafora crochet i consiglieri di Alleanza Verdi e Sinistra Renzo Masolo e Andrea Zanoni, che nel definire l’assestamento di Bilancio hanno parlato di “coperta tanto corta da sembrare un centrino”. “Dispiace constatare – hanno dichiarato – che, in una fase particolarmente delicata per le sorti della nostra economia, la Regione si limiti all’essenziale. La nostra manovra emendativa è stata critica ma dettata dal senso di responsabilità nei confronti dei Veneti”. I due esponenti AVS puntano l’attenzione sulla sanità veneta perché, spiegano, “al di là della narrazione trionfalistica di questa maggioranza, i cittadini sono stanchi di questo sistema. Altrettanto importante era per noi l’erogazione di contributi per il riuso temporaneo del patrimonio immobiliare esistente al fine di evitare il consumo di suolo e favorire il recupero dell’esistente. Sul fronte della prevenzione del crimine e dell’illegalità, abbiamo proposto di destinare ulteriori 300.000 euro alla promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”.

Secondo Masolo e Zanoni poi non è sufficiente quanto la Regione ha destinato a sicurezza stradale e alla mobilità, e bisogna fare di più in tema di inclusione sociale, sicurezza, tutela della fauna selvatica e controllo ambientale. “Questa legislatura – hanno concluso i consiglieri – finirà così come è iniziata: tra la mancanza di visione e l’assenza di un Presidente di Regione più impegnato a presentare il suo libro di turno che a svolgere quel ruolo per cui è stato eletto”.

Baldin (M5S): “L’eredità di Zaia? Carenze nelle politiche sociali, consumo di suolo da record, lavoro meno sicuro e giovani in fuga”

Erika Baldin su inquinamento in Veneto
Erika Baldin, capogruppo M5S Consiglio regionale del Veneto

Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, tratteggia un ritratto impietoso del Veneto di Zaia: “Forti carenze nelle politiche sociali, criticità ambientali in aumento, economia in sofferenza e lavoro meno sicuro, giovani sempre più in fuga dal Veneto”. Anche Baldin ha sottolineato l’assenza del presidente: “Ha confermato un trend che lo ha visto partecipare solo a 12 delle 183 sedute, con una percentuale di voto dello 0.24%, mentre i suoi colleghi delle altre Regioni viaggiano sopra il 50%.” La capogruppo dei 5 Stelle ha ricordato che ancora non è stata resa nota la data del voto, che va discussa con le minoranze, le quali peraltro hanno già un candidato, Giovanni Manildo, alla guida di una larga coalizione, mentre a destra ancora non si capisce che succederà. “Sono preoccupata – ha aggiunto – del fatto che, in concomitanza con le elezioni d’autunno, non è chiaro se entro fine anno verrà approvato il bilancio regionale per il 2026, o non incomberà l’esercizio provvisorio: l’assemblea sta ultimamente legiferando soprattutto in tema di caccia, e non vengono portati alla sua attenzione i disegni di legge promossi dalle opposizioni. Oltre a 120 interrogazioni a risposta scritta ancora inevase dalla Giunta, e il tempo è sempre meno”.

La capogruppo del MoVimento ha poi elencato vari temi su cui la Regione è carente, in particolare il settore sociale e la questione abitativa, oltre alle politiche giovanili: “Dal Veneto in dodici anni sono partite quasi 35mila persone under 35, con un saldo negativo in capitale umano di oltre un miliardo l’anno”. E il carnet delle delusioni è lungo: riguarda infrastrutture, sicurezza delle strade, i morti sul lavoro con la necessità di maggiori risorse per gli Spisal, in modo che possano fare prevenzione e non solo intervenire a tragedia avvenuta.  “Infine – osserva Baldin – uno sguardo alla stretta attualità, ovvero i dazi americani del 15%: anche la Confindustria di Vicenza boccia l’intesa sottoscritta da Ursula Von der Leyen. Ma come la mettiamo con l’ondata di giubilo delle destre venete per la vittoria dell’amico Trump, lo stesso che ora sta per acuire le crisi aziendali e la perdita di posti di lavoro in questa Regione?”.