
La politica veneta si anima con un “tocco” di colore, trasformando la discussione ideologica in un vivace scambio di metafore culinarie. Il consigliere regionale Joe Formaggio (Fratelli d’Italia-Giorgia Meloni) ha lanciato la sua provocazione con la proposta del “Risotto Anticomunista“, rispondendo all’iniziativa della consigliera del Partito Democratico Chiara Luisetto, promotrice della “Pastasciutta Antifascista” in ricordo del sacrificio della del sacrificio della famiglia Cervi. La disputa, che mescola, forzatamente, gastronomia e ideologia, sta accendendo il dibattito in Consiglio regionale.
Joe Formaggio non usa mezzi termini per presentare il suo piatto-simbolo: “Altro che ‘Pastasciutta Antifascista’: rispondo con il tartufo dei Colli Berici e il gusto della libertà”. Il consigliere di Fratelli d’Italia, tra l’altro noto ristoratore del basso Vicentino centino, ha annunciato il lancio ufficiale del suo “Risotto Anticomunista”, definendolo un “piatto simbolo di una contro-narrazione che affonda le radici nei valori della tradizione, della concretezza e del buon senso”.
Formaggio – consigliere vicentino noto per le sue posizioni spesso estreme e provocatorie – ha criticato la sinistra per rifugiarsi in una “solita liturgia antifascista che odora di mensa scolastica e retorica da anni Settanta”, sostenendo che “il fascismo è morto da 80 anni, ma loro vedono spettri ovunque, perché non hanno idee per il presente”. Il risotto, fatto con “i prodotti della nostra terra, è ben condito, sostanzioso e concreto”, l’esatto opposto delle “ideologie della sinistra, che sono leggere, stantie e indigeste”. L’iniziativa di Formaggio, che include una campagna militante in provincia di Vicenza, sarà presentata ufficialmente con un assaggio gratuito, a difesa della libertà “anche a tavola”.
La replica non si è fatta attendere ed è giunta, prima ancora di quella di Chiara Luisetto, da Renzo Masolo e Andrea Zanoni, consiglieri regionali di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS). Tramite una nota, i due hanno commentato le “recenti provocazioni del collega Joe Formaggio”. Renzo Masolo ha ricordato iniziative passate, citando “i pacchi di pasta con l’effige dell’allora assessore veneto Elena Donazzan” e le attuali “risottate di Joe Formaggio”, sottolineando che “la destra vorrebbe forzare i veneti ai soli carboidrati”.
Masolo ha suggerito un contrappunto al “Risotto anticomunista”: “anche un pasto pesante, come il ‘Risotto anticomunista’ di Joe Formaggio, può trovare rimedio in una bella passeggiata tra i bellissimi Colli Berici, con tappa raccomandata al Museo del Risorgimento e della Resistenza, o nei luoghi che tanti partigiani hanno ospitato durante il Regime fascista”. Ha poi lanciato un monito: “Pochi mesi fa Formaggio organizzò una pizzata per festeggiare la vittoria di Trump negli USA. Vedendo gli effetti di quella elezione, soprattutto sull’export veneto e sulla diplomazia internazionale, ci auguriamo che anche questa risottata non si riveli un boccone amaro”.
Andrea Zanoni ha sottolineato la partecipazione di “centinaia di persone” alla “Pastasciutta antifascista” che “tanto fastidio ha dato a Joe Formaggio”. Il consigliere AVS ha aggiunto che “alla destra non va giù che in Veneto ci siano sempre più cittadini che hanno fame di libertà, giustizia sociale e vorrebbero che il nostro Paese si distanziasse dai despoti di turno”. Zanoni ha ribadito l’impegno di AVS “sempre dalla parte di chi esercita i valori su cui si fonda la nostra carta costituzionale: libertà, inclusione, legalità e diritti. Un menù probabilmente sconosciuto a Formaggio, ma molto ricercato tra coloro che guardano al cambiamento vero e che, quindi, stanno con Manildo”.
Ma, dulcis in fundo, per rimanere in tema (sic!) gastronomico, arriva, dura, la replica di Chiara Luisetto: “Quanta miseria e tristezza. Formaggio mette sullo stesso piano una trovata propagandistica da sagra e una storia vera, fatta del sacrificio della famiglia Cervi. Irridere con toni da cabaret una tragedia come questa dice tutto della dimensione politica di questa persona. L’Anpi porta avanti la Pastasciutta come strumento di memoria e questa boutade del consigliere conferma proprio quanto sia necessario tenere alto il ricordo di quanto accadde nell’epoca più buia, criminale e liberticida del nostro passato di italiani”.