Vicenza, 85enne privata dei risparmi. Carabinieri arrestano un 54enne per truffa, circonvenzione di incapace e uso illecito di carte di credito

289
Brevi di nera, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia locale
Brevi di nera, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia locale

Una vicenda di inganni e abusi di fiducia ai danni di una donna anziana si è conclusa con l’arresto di un 54enne, finito in manette il 20 ottobre 2025 per truffa aggravata, circonvenzione di incapace e uso indebito di strumenti di pagamento. L’operazione è stata condotta dal personale della Sezione di Polizia Giudiziaria – Carabinieri di Vicenza, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica berica (qui altre operazioni).

L’indagine è partita da una segnalazione della Banca Unicredit, che aveva rilevato movimenti anomali su conti correnti intestati a un’85enne vicentina affetta da gravi patologie croniche. Dietro a quelle operazioni si nascondeva, secondo gli inquirenti, una sistematica attività di sottrazione di denaro e beni da parte dell’uomo, che da tempo si era insinuato nella vita dell’anziana fino a gestirne completamente le finanze e le abitudini quotidiane.

Il 54enne, secondo quanto accertato, avrebbe utilizzato bancomat e carte di credito della vittima per prelievi e acquisti non autorizzati per un importo superiore ai 100.000 euro. Tra le operazioni contestate anche l’acquisto di una Toyota Yaris del valore di 25.000 euro, poi rivenduta per appena 3.500 euro, a ulteriore conferma della finalità di profitto personale.

Le accuse a suo carico comprendono anche la circonvenzione di incapace, poiché avrebbe approfittato della condizione di fragilità fisica e psicologica dell’anziana, inducendola a compiere atti giuridici e patrimoniali a proprio favore. Dalle indagini è emerso che l’uomo ne gestiva ogni aspetto della vita, isolandola dai parenti e dagli amici e mantenendo un controllo totale sulle sue risorse economiche.

Al momento dell’arresto, i Carabinieri hanno rinvenuto in suo possesso denaro contante, carte di pagamento intestate alla vittima e telefoni cellulari utilizzati per coordinare e nascondere le operazioni finanziarie illecite. Le attività investigative si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, acquisizioni bancarie, perquisizioni e testimonianze, che hanno permesso di ricostruire un quadro preciso e dettagliato delle condotte contestate.

Il GIP del Tribunale di Vicenza, in data 23 ottobre, ha convalidato l’arresto per il reato di uso indebito di strumenti di pagamento (art. 493 ter c.p.), disponendo per l’indagato la misura del divieto di dimora nel Comune di Vicenza, con il divieto di accedervi senza preventiva autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria.

Il procedimento penale è tuttora in corso.
Si ricorda che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona arrestata sarà accertata solo in caso di sentenza definitiva di condanna.