
Vicenza, Città per la pace e i diritti umani, aderisce alla campagna “24 maggio – 50.000 sudari per Gaza”, esponendo un lenzuolo bianco nel cortile di Palazzo Trissino e invitando tutti i cittadini a fare altrettanto alle finestre di casa.
Lenzuola che alludono ai sudari che avvolgono, a Gaza, i corpi dei palestinesi uccisi dai bombardamenti israeliani. Lenzuola da fotografare, inondando la rete di immagini con l’hashtag #ultimogiornodigaza.
La campagna “24 maggio – 50.000 sudari per Gaza”, a cui il Comune di Vicenza aderisce insieme alla Casa per la Pace, è promossa da studiosi e personalità pubbliche tra cui Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Giuseppe Mazza, Tomaso Montanari, Francesco Pallante ed Evelina Santangelo.
“È un gesto simbolico forte proposto dalla società civile – dichiara il sindaco Giacomo Possamai – a cui l’amministrazione comunale aderisce con convinzione. Già a marzo dell’anno scorso il consiglio comunale di Vicenza aveva approvato una mozione per chiedere la fine dei bombardamenti israeliani sui civili e la liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas.
Da allora ad oggi abbiamo assistito a un’escalation di violenza e crudeltà inammissibile: il segretario generale Onu Guterres ha detto recentemente che i civili palestinesi si trovano in un circolo di morte senza fine, un luogo di sterminio. Il 9 maggio abbiamo aderito alla manifestazione contro lo sterminio in atto e alla campagna #ultimogiornodigaza. A giugno porteremo in consiglio comunale una nuova mozione per il riconoscimento dello Stato palestinese e lo stop al massacro a cui stiamo assistendo. Perché oggi stare in silenzio equivale ad essere complici”.
“Proprio in questi giorni – aggiunge l’assessore all’istruzione con delega alle politiche per la pace Giovanni Selmo – abbiamo ospitato nelle scuole superiori e in Biblioteca Bertoliana la giornalista Paola Caridi, tra i più attivi promotori delle iniziative contro il genocidio e perché i morti di Gaza tornino a essere uno scandalo. Le parole di questa esperta e testimone della questione israelo palestinese hanno profondamente colpito studenti e cittadini. Nell’indifferenza di tanti, il dramma umanitario a Gaza e in Cisgiordania ha raggiunto un punto di non ritorno. Usare oltre le bombe anche la fame e la sete, impedire l’accesso agli aiuti umanitari e medici, è l’ennesimo atto criminale a cui anche Vicenza dice basta“.