
Ieri, venerdì 17 ottobre 2025, in occasione della Giornata internazionale della lotta alla povertà, il vescovo della diocesi di Vicenza, monsignor Giuliano Brugnotto, ha inaugurato “Casa San Bernardino” a Borgo Santa Lucia.
La nuova struttura, ricavata dal recupero edilizio dell’ex libreria L.I.E.F., è un progetto di housing sociale destinato a 30 persone rimaste senza una casa, un nuovo luogo di accoglienza e un punto da cui ripartire per il recupero dell’autonomia abitativa.
Il vescovo Giuliano Brugnotto ha definito la struttura, di proprietà della Diocesi, un “segno giubilare” in vista del Giubileo del 2025 e ha sottolineato che “Casa San Bernardino è il modo in cui la nostra Chiesa vicentina sceglie di farlo: una casa che accoglie chi è solo, chi ha perso il lavoro, chi ha dovuto lasciare la propria abitazione”.
Casa San Bernardino a Vicenza: un percorso verso l’autonomia
Casa San Bernardino ospita quattro appartamenti per un totale di 30 posti letto. La struttura è stata data in diritto d’uso alla Fondazione Caritas Vicenza e gestita in partenariato con l’Associazione Diakonia onlus.
Si tratta di accoglienze temporanee (indicativamente 12 mesi) che prevedono specifici percorsi di autonomia e inclusione sociale per le persone accolte. Al piano terra saranno svolte anche attività di segretariato sociale di Caritas Diocesana Vicentina.
Don Enrico Pajarin, presidente di Fondazione Caritas Vicenza, ha dichiarato che la Casa si inserisce tra i servizi rivolti alla grave marginalità e all’emergenza abitativa: “Attraverso percorsi di reinserimento lavorativo e sociale… vengono aiutate a recuperare la propria autonomia e, quindi, la speranza concreta di tornare in un contesto abitativo indipendente”.
La grande sfida della casa in città
Alla cerimonia era presente anche il Sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, che ha evidenziato come il tema della casa sia una delle grandi emergenze degli ultimi anni. “Oggi inauguriamo appartamenti per persone con situazioni di particolare fragilità, ma ormai il problema è molto più ampio: molte sono anche le persone che lavorano e non riescono ad accedere a mutui, affitti“.
Il Sindaco ha invitato a riproporre questa “alleanza che ci ha portato a realizzare questo progetto” per far fronte in tempi ordinari non solo ai drammi di chi non ha mezzi per sostenersi, ma anche di chi non arriva a fine mese a causa del costo dell’affitto o del mutuo.
L’esempio di Mouaz e i fondi per il progetto
La ristrutturazione e l’adeguamento dei locali, del valore complessivo di 900.000 euro, è stata realizzata grazie a un’importante sinergia di fondi. Tra questi spiccano il contributo della Diocesi di Vicenza, un finanziamento di 500.000 euro del PNRR (Missione 5), reso disponibile dal Comune di Vicenza, i fondi 8xmille della Chiesa Cattolica e il sostegno di parrocchie, donatori privati e banche locali (Banca delle Terre Venete, BVR Banca del Veneto Centrale e Banca BCC Veneta).
Tra i primi ospiti di Casa San Bernardino c’è Mouaz, 32 anni, originario del Ciad. Mouaz, arrivato a Vicenza in cerca di lavoro, grazie al progetto ha trovato la stabilità che gli permette di lavorare (attualmente a Bolzano Vicentino) e di proseguire i suoi studi in giurisprudenza all’Università di Bari, dopo essersi laureato in diritto pubblico in Camerun. “A Casa San Bernardino ho trovato la stabilità che mi permette di concentrarmi sul lavoro e sulla ricerca di una casa”, ha raccontato.
Si evidenzia, inoltre, che i Frati Minori, proprietari un tempo dell’edificio, hanno firmato l’atto di donazione dell’intero convento, inclusa la Chiesa Santa Lucia, alla Diocesi. La Diocesi ha scelto di portare nei prossimi mesi tutte le attività caritative in capo alla Caritas vicentina in questa struttura.