Vicenza al centro dell’attenzione, non dei vicentini. Vicenzaincentro: Studio internazionale di arte e architettura per formare giovani architetti

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Vicenza, patrimonio Unesco picchiato e derubato a
Vicenza, patrimonio Unesco

Vicenza al centro dell’attenzione del mondo ma i vicentini non sembrano avvedersene o, peggio, curarsene.

Eppure, il nome della nostra città viene sentito ripetere nell’orbe terracqueo dalle Americhe all’altro capo del mondo Cina Giappone India Filippine ed ancora, dalle città europee e fino all’emisfero australe. Tutto ciò grazie principalmente a due fattori correlati, l’industriosità dei vicentini e l’arte e la cultura coltivate in modo particolare in questo territorio.

Quanto alla creatività il vicentino presenta una grande varietà di tipologie industriali con particolare rilievo per i settori della meccanica, della occhialeria, della oreficeria, del tessile-abbigliamento e del mobile-arredamento. Questi settori, spesso raggruppati in distretti industriali, contribuiscono in modo significativo all’economia locale e nazionale e grazie alla loro capacità di innovazione, alla qualità dei prodotti anche una forte presenza sui mercati internazionali tanto da eguagliare in quantitativo l’esportazione di taluni paesi europei.

Un canale questo che porta Vicenza tra le città più menzionate nel mondo.

Ma non basta. Qui vi giungono da ogni dove clienti delle aziende e visitatori delle fiere e dunque un’occasione per far conoscere da vicino la città del Palladio. Dopo aver ammirato nei rispettivi paesi di provenienza le imitazioni di ville e palazzi soprattutto quelli del potere del famoso architetto vicentino, ora qui hanno la fortuna di apprezzare gli originali di quelle creazioni e di immergersi totalmente nell’ambiente che le ha plasmate.

Sorte doppia toccata ai fortunati clienti e visitatori degli industriali vicentini.

Successo non minore per questi ultimi poter esporre le proprie creazioni in un contesto artistico invidiatoci da tutto il mondo. E proprio per questo la città con i suoi ventitré monumenti comprendenti la basilica il teatro olimpico, le chiese, i palazzi e le tre ville suburbane è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Ma non basta. Con successivo intervento dell’UNESCO sono state inserite nella lista dei Patrimoni dell’umanità ventiquattro ville progettate dal Palladio nel Veneto di cui sedici solo nel vicentino. Sicché il sito “Città di Vicenza e le ville del Palladio nel Veneto” è tra i siti UNESCO che possiedono il maggior numero di monumenti protetti.

Qui presso il Palladio Museum studiosi d’arte e in specie di Architettura provenienti dai cinque continenti si riuniscono per confrontarsi sulle loro ricerche; qui studenti di varie università nordamericane vengono a formarsi nella disciplina architettonica; qui ancora le università europee ed italiane concludono i loro studi apprendendo la lezione direttamente sui monumenti del sommo Architetto.

Grande Vicenza per la sua industriosità non disgiunta dalla sua arte e dalla sua storia.

L’anno prossimo due eventi richiameranno nella nostra città folle di ammiratori. Per la conclusione dei trentennali dall’iscrizione nel sito UNESCO della città e delle ville del Palladio e per la ricorrenza del sesto secolo dalle apparizioni sul Monte Berico.

Quest’ultima ricorrenza, al di là del fattore religioso, ci ricorda che la città deve prestare maggior attenzione per i milioni di pellegrini che ogni anno salgono sul colle. Non solo per l’ospitalità da offrire loro ma anche per far loro conoscere e apprezzare i suoi tesori.

In ogni caso il 2026 come intende segnare una data storica.

Intanto accrescendo il sito UNESCO della città di Vicenza, con l’inserimento d insignii soggetti religiosi come la Basilica di Monte Berico, il tempio di S. Lorenzo, il tempio di S. Corona con i tesori d’arte ivi custoditi, per tutti la tavola di Giovanni Bellini, e non ultima la chiesa barocca del Guarini dell’Araceli. Moltiplicando così le occasioni per far conoscere e visitare una città così straordinariamente ricca d’arte.

Ma ancora e più che tutto: ciò che si chiede a Vicenza è uno Studio internazionale di arte e architettura, per la formazione dei giovani architetti.

Con tante Università che da ogni parte del mondo convergono privatamente a Vicenza per studiare, possibile che quelle Università, auspicabilmente con quelle qui insediate e con il sostegno delle confederazioni degli industriali, degli esercenti e di altre categorie similari non riescano a dar vita allo Studio che solo Vicenza può caratterizzare.

È questa la proposta avanzata da tempo dall’associazione di promozione sociale Vicenzaincentro con il lodevole sostegno dell’Accademia Olimpica e l’appoggio del Comune di Vicenza.

Con l’auspicio che con l’apporto degli enti e delle categorie invitate, il 2026 segni una ripartenza significativa per Vicenza.