
Durante la conferenza stampa al Centro Civico di Villa Lattes, il Comitato per il Completamento della Tangenziale di Vicenza ha denunciato con Giovanni Rolando e Fiorenzo Donadello la paralisi dei lavori della cosiddetta “Bretella dell’Albera”, ferma da oltre due anni e mezzo. Il portavoce Rolando ha illustrato i dati economici, i ritardi e le richieste inviate ai candidati alla presidenza del Veneto per inserire l’opera tra le priorità regionali.
È tornata a farsi sentire la voce del Comitato per il Completamento della Tangenziale di Vicenza, che questa mattina, lunedì 10 novembre, ha tenuto una conferenza stampa al Centro Civico di Villa Lattes per richiamare nuovamente e senza tregua (clicca qui) l’attenzione delle istituzioni su quella che è definita come “una scandalosa situazione di inerzia”: i lavori per il completamento della cosiddetta Bretella di Vicenza, fermi da oltre due anni e quattro mesi.

A prendere la parola per quasi tutta la durata dell’incontro è stato Rolando, storico portavoce del Comitato, che ha ripercorso i 14 anni di vicende amministrative e promesse mancate legate all’opera. “Siamo di fronte a un’incomprensibile inerzia istituzionale e politica – ha dichiarato –. Il protocollo d’intesa per la tangenziale fu firmato nel 2013 da sette soggetti, tra cui Ministero, Regione, Provincia, ANAS, Autostrade e i Comuni di Vicenza e Costabissara. Eppure, dal 19 giugno 2023, data dell’inaugurazione in pompa magna del primo tratto, tutto è fermo. Nessun cantiere, nessun avanzamento.”
Il primo stralcio, lungo 5,3 chilometri, collega la SP 46 “Pasubio” con la zona sud-ovest della città. Mancano però 1,5 chilometri fondamentali per completare il raccordo fino all’area di Lobia, nei pressi della base militare americana “Del Din”. “È un tratto cruciale – ha spiegato Rolando – perché chiude l’anello viario e alleggerisce il traffico verso la città e la zona industriale. Eppure, da due anni, l’opera è abbandonata a metà”.
Il nodo principale, ancora una volta, è, apparentemente, quello delle risorse. ma in realtà pesa di più la mancanza di una vera volontà politica anche da parte dell’amministrazione vicentina che per una “sua” opera potrebbe e dovrebbe fare di più. Il costo previsto nel 2021 era di 24 milioni di euro, ma con l’aggiornamento dei parametri e l’inflazione dei materiali il quadro economico è salito a 36,8 milioni. “Diciassette milioni sono già disponibili – ha precisato Rolando –: nove dalla Regione Veneto e otto dall’Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova. Mancano all’appello circa 11 milioni, che il Governo e la Regione devono trovare, se davvero considerano quest’opera strategica”.

Durante l’incontro, il Comitato ha mostrato mappe e documenti del progetto, ribadendo che la valutazione di impatto ambientale (VIA) è già stata approvata e che nessun vincolo tecnico impedisce l’avvio dei lavori. “Siamo davanti solo a un problema di volontà politica – ha accusato Rolando –. Tutti si erano fatti vedere il giorno dell’inaugurazione, dal presidente Zaia ai vertici ANAS. Poi, tagliato il nastro, hanno tagliato la corda”.

Il gruppo, che si presenta ora sotto la sigla speranzosa per il futuro di “Vicenza 2030 – Firmiamo per una città nuova”, ha annunciato di aver inviato una lettera a tutti i cinque candidati alla presidenza del Veneto chiedendo di inserire il completamento della Bretella tra le priorità programmatiche. Risposte? Ad ora nessuna: “Non chiediamo miracoli – ha insistito Rolando – ma trasparenza, responsabilità e un impegno concreto. In campagna elettorale tutti parlano di infrastrutture: bene, iniziamo da qui, da un chilometro e mezzo che Vicenza aspetta da troppo tempo.”
Durante l’incontro è stato, poi, più volte sottolineato come manchi ancora il collaudo dell’opera con tutte le responsabilità conseguenti in caso, non augurabile, di qualche incidente. Responsabilità che, stando a quanto dichiarato dal Ministero dei Trasporti (leggi qui la sua nota del 25 agosto 2025)) siano in capo a Provincia e Comune di Vicenza: “…ultimazione dei lavori lungo la bretella dell’Albera nel Comune di Vicenza, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sulla base delle informazioni acquisite da ANAS, riferisce che dopo l’apertura al traffico il 19 giugno 2023 del primo tronco, ANAS ha consegnato l’opera alla Provincia e al Comune di Vicenza, che da quel momento ne sono responsabili per la gestione e la manutenzione”.
Nardin, presidente uscente, e Possamai, sindaco in carico, sono tranquilli al riguardo?
Tanto più che, si legge sempre nella nota, “ANAS, su richiesta degli enti locali, ha comunque realizzato lavorazioni aggiuntive, come l’integrazione della segnaletica e l’incremento delle barriere di sicurezza. Le pavimentazioni e la segnaletica sono a norma. Per quanto riguarda l’illuminazione, le criticità riscontrate sono state causate da atti vandalici e sono state risolte”.
Negate anche queste affermazioni dai due “gilet gialli” del Comitato Bretella (incompiuta) dell’Albera (illuminazione all’inizio dell’arteria a Ponte Alto non esistente e lasciata in eredità a Iricav 2 e disposizioni del prefetto sulla limitazione della velocità da 90 a 70 km/h non ancora attuate) in assenza di risposte, il Comitato organizzerà nuove iniziative pubbliche e manifestazioni nei prossimi mesi, anche davanti a Palazzo Balbi e Palazzo Ferro Fini, sedi della Giunta e del Consiglio regionale del Veneto.
“Oggi siamo di fronte a un paradosso – hanno concluso e ripetuto in sintesi Rolando e Donadello -: un’opera inaugurata nel 2023, ma mai completata. Mancano solo un chilometro e mezzo e undici milioni, ma manca soprattutto la volontà. La Regione aveva promesso venti milioni, ne ha messi nove. Noi non facciamo opposizione, ma sollecitazione… Chiediamo solo che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Abbiamo scritto ai candidati alla presidenza del Veneto: se credete davvero in un Veneto che si muove, dimostratelo partendo da Vicenza. Perché finora, tagliato il nastro, hanno tagliato la corda.”.





































