Emergenza PFAS in Pedemontana Veneta: Vicenza in Comune chiede la convocazione urgente del Consiglio Provinciale

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Provincia Vicenza Pfas

Il Gruppo Consiliare della Provincia “Vicenza in Comune” ha chiesto formalmente al Presidente Andrea Nardin, la convocazione urgente di una seduta del Consiglio dell’ente per discutere con carattere di urgenza un ordine del giorno e una interrogazione orale riguardanti le problematiche ambientali legate alle sostanze PFAS, in particolare l’inquinamento correlato alla realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV).

La richiesta di urgenza è motivata dalla gravità della situazione emersa, che ha visto la Procura di Vicenza chiudere le indagini per inquinamento ambientale relativo all’uso di PFAS (PFBA) durante i lavori della SPV, con 12 persone indagate tra manager e tecnici per inquinamento ambientale e omessa bonifica.

Il Consigliere provinciale Mattia Pilan, del gruppo “Vicenza In Comune”, ha spiegato che “il carattere d’urgenza è previsto dal regolamento del Consiglio Provinciale e riteniamo che lo stesso sia più che opportunamente motivato dalla gravità della situazione, che ha visto la Procura di Vicenza attivarsi e, soprattutto, sta preoccupando fortemente la cittadinanza vicentina e molti Comuni, per il rischio che si ripetano irreversibili danni ambientali, simili a quelli vissuti nella storia recente dai nostri territori”.

Nell’interrogazione, il Gruppo Consiliare cita la nota di Arpav del 21 maggio 2025 relativa al rinvenimento di PFBA nelle acque di dilavamento nei siti interessati dal conferimento di terre e rocce da scavo provenienti dai cantieri dei tunnel della SPV di Sant’Urbano e Malo. Tale presenza è dovuta all’utilizzo di PFBA in un prodotto servito per accelerare la presa del calcestruzzo dei tunnel.

La nota di Arpav evidenzia che i circa 3 milioni di metri cubi di materiale potenzialmente contaminato sono stati conferiti in 21 cave o discariche della Provincia di Vicenza, come per tempo denunciato da CoVePa.

Il Gruppo Consiliare rileva che la questione sta interessando con gravi rischi i territori di Castelgomberto, Malo, Isola Vicentina, Costabissara, Montecchio Maggiore. Inoltre, l’Ulss 8 ha disposto la chiusura di 11 pozzi privati per contaminazione da PFBA nei Comuni di Dueville, Caldogno e Vicenza, che si sommano agli 8 pozzi già chiusi in precedenza. L’interrogazione sottolinea come la Provincia non si sia ancora pronunciata per riferire alla cittadinanza sul “rischio di imminente danno ambientale”, come definito da ISPRA, in relazione ai 21 siti, molti dei quali si trovano in zona di ricarica della falda.

Il Gruppo Consiliare, composto da Carlo Gecchelin, Marco Guzzonato, Mattia Pilan, Enrico Storti, Diego Zaffari e Massimo Zulian, chiede di discutere l’interrogazione insieme a un Ordine del giorno per la messa al bando della produzione di PFAS a livello nazionale.

Nello specifico, vengono chiesti chiarimenti su:

  • Se il Presidente fosse a conoscenza della problematica PFAS nel cantiere SPV prima del 21 maggio 2025 e quali iniziative abbia intrapreso.
  • Come l’ente Provinciale si sia mosso dal 21 maggio 2025 ad oggi per tutelare l’ambiente e la salute.
  • Se la Provincia è in grado di assicurare che i 3 milioni di metri cubi di materiale siano gestiti in sicurezza, evitando percolazione e minaccia alle falde acquifere, dato che molti siti sono in zona di ricarica della falda.
  • La comunicazione dei 21 siti in questione, specificando se corrispondono alla lista di cave o discariche pubblicate sul BUR n. 102 del 23/08/2022.
  • Le iniziative urgenti introdotte per limitare i rischi di una nuova contaminazione ambientale da PFAS.
  • Lo stato della procedura di bonifica del sito dell’ex Miteni di Trissino.