
Alcuni consiglieri comunali di Vicenza hanno presentato una mozione che chiede il riconoscimento dello Stato di Palestina.
La mozione, depositata in Consiglio Comunale, si fonda sui principi costituzionali e statutari che promuovono la pace e il rifiuto della guerra, e si inserisce nel solco delle precedenti deliberazioni del Consiglio, in particolare quella del 26 marzo 2024 che ha espresso sostegno alla politica dei “due popoli, due Stati“, e del Patto di Fratellanza sottoscritto nel 2018 tra Vicenza e la città di Betlemme.
Con questa mozione, i consiglieri chiedono al Consiglio Comunale tutto di:
- Affermare l’urgenza del riconoscimento politico e formale dello Stato di Palestina.
- Chiedere al Governo italiano di agire in tale direzione, anche attraverso iniziative in sede europea, riconoscimento già formalmente firmato da 146 Stati membri delle Nazioni Unite tra cui recentemente Spagna, Irlanda, Norvegia e Slovenia.
- Chiedere il rispetto delle risoluzioni internazionali, secondo le ordinanze della Corte Penale Internazionale, e la sospensione dell’accordo di associazione UE–Israele, in particolare attraverso l’embargo sulle armi verso Israele.
La mozione impegna inoltre il sindaco Giacomo Possamai a promuovere un’azione congiunta con altri sindaci e amministrazioni del Veneto e prevede la diffusione pubblica dell’atto alle massime istituzioni italiane ed europee.
I consiglieri firmatari della mozione, Martina Corbetti (Coalizione Civica – Sinistra Verdi), Alessandro Marchetti (Partito Democratico – Possamai Sindaco), Elia Pizzolato (Civici per Vicenza) e Mattia Pilan (Coalizione Civica – Sinistra Verdi), ribadiscono con forza i valori della pace, della giustizia e della dignità dei popoli e l’intento di contribuire a una soluzione giusta e duratura del conflitto israelo-palestinese. Secondo i consiglieri, il riconoscimento dello Stato di Palestina è un passo necessario per avviare un processo di pace autentico, equo e duraturo tra i due popoli.
Le motivazioni alla base della mozione sono la denuncia delle gravi violazioni del diritto internazionale umanitario in corso nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania che, a causa dei bombardamenti israeliani e del blocco degli aiuti umanitari, dal 7 ottobre 2023 ha causato 50.000 vittime accertate a Gaza e violenze e soprusi da parte dei coloni israeliani in Cisgiordania.