Vicenza tanta partecipazione alla cerimonia per la Giornata dell’Europa in Loggia del Capitaniato 

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Cerimonia in Loggia del Capitaniato per Giornata mondiale dell'Europa
La cerimonia per l'Europa in Loggia del Capitaniato

Tanta partecipazione ieri mattina alla cerimonia in Loggia del Capitaniato organizzata dal Comune di Vicenza per celebrare la Giornata dell’Europa, in occasione del 75° anniversario della Dichiarazione Schuman che il 9 maggio 1950 ha gettato le basi della cooperazione europea.

Con la Basilica Palladiana imbandierata dei vessilli d’Europa e d’Italia, e in una loggia gremita di amministratori e cittadini, diversi relatori hanno parlato di Europa, a partire dal significato profondo delle parole del ministro degli esteri francese Robert Schumann, che già nel 1950 aveva affermato “Il contributo che un’Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche”. Moderati dal consigliere comunale Giacomo Bez, sono intervenuti Enrico Peroni, Movimento Federalista Europeo, Marco Ghiotto, scrittore, Antonella Valmorbida, ALDA – European Association for Local Democracy – Marco Scorzato, giornalista, mettendo in luce da diverse prospettive l’attualità dei valori fondativi del progetto europeo e il ruolo chiave che l’Europa deve assumersi in questa delicata fase mondiale.

possamai giornata dell'europa
L’intervento del sindaco Possamai

A chiudere la cerimonia è stato il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, il quale ha ricordato che «Questo è il tempo dell’orgoglio europeo. Il tempo in cui dobbiamo renderci conto che non possiamo solo custodire il tesoro prezioso che è stato costruito prima di noi, ma lo dobbiamo far crescere, tenendo insieme pragmatismo e ideali». Nel suo discorso Possamai ha parlato del ruolo dell’Europa nell’attuale situazione mondiale: “Un’Europa vera, presente, determinata, con una comune capacità di interlocuzione, può essere un grande argine a quanto di terribile sta accadendo non solo in Ucraina, ma anche in Palestina, dove assistiamo all’abominio di un Paese democratico che sta sterminando un altro popolo. Proprio alla luce di questo contesto l’Europa deve essere sempre di più un riferimento per il mondo: un ruolo che può assumere solo se ciascuno di noi, nella sua realtà quotidiana, ci crede e lo dice a voce alta».

Gli interventi sono stati accompagnati a alcune esecuzioni musicali, tra cui il Canto degli Italiani, Inno nazionale d’Italia e l’Inno alla Gioia della Nona Sinfonia di Beethoven, che è l’Inno europeo, affidate ai musicisti Enrico Poletto, Chiara Ambrosini (violino), Caterina Marchesini (voce).