
In una dura presa di posizione sulla Tav, la segreteria provinciale di Rifondazione Comunista ha espresso solidarietà agli attivisti che protestano contro l’opera e ha attaccato duramente i sindaci, attuale e precedente, di Vicenza.
“Rifondazione Comunista esprime piena e incondizionata solidarietà militante agli attivisti e alle attiviste del Bocciodromo e del Collettivo dei Boschi, che anche in questi giorni hanno avuto il coraggio e la dignità di accendere ancora una volta i riflettori sulla devastazione prodotta dal mostro TAV”, si legge in un comunicato.
Secondo il partito, le opere per l’alta velocità rappresentano una “devastazione” del territorio e non un progresso per la città.
Rifondazione Comunista critica apertamente il sindaco Giacomo Possamai, accusandolo di ipocrisia per essersi vantato di aver “salvato” il bosco Lanerossi, mentre il progetto Tav porterà alla distruzione di una superficie verde infinitamente più ampia, con conseguenze ambientali significative. Vengono citati il consumo di oltre 177mila metri quadrati di suolo, la perdita di 50mila metri quadrati di aree verdi, un consumo idrico giornaliero di 360mila litri e un aumento di inquinamento acustico e polveri sottili.
Il partito non risparmia critiche nemmeno all’ex sindaco Francesco Rucco, al quale attribuisce la responsabilità di aver ignorato i “veri problemi” della città, come la devastazione ambientale, la precarietà sociale e l’impoverimento diffuso.
Secondo Rifondazione Comunista, la sua amministrazione si è concentrata unicamente su un modello “securitario” basato su repressione e militarizzazione. La segreteria provinciale conclude il suo comunicato ribadendo che Vicenza ha bisogno di giustizia sociale e ambientale, non di cantieri infiniti e cemento.