
È già passato un mese ed allora eccoci al 27 giugno con qualche giorno di ritardo per… calura e per rimodulare gradualmente le date di uscita: con le sue 64 pagine VicenzaPiù Viva N. 299 è in edicola a soli 4 euro, è ricevibile dagli abbonati per posta, sfogliabile anche online per gli abbonati web, ed è sempre più vicino a prova di caldo, con un numero selezionato di copie di cortesia, quindi gratuite, sui taxi di Vicenza..
Ed ecco l’editorialino classico di chi vi scrive e, in fondo, l’indice di VicenzaPiù Viva.
Sanità, per goderne bisogna anche pedalare
Uno dei pochi ed essenziali (vitali?) temi che sta veramente a cuore ai cittadini e, quindi, ai lettori (il nostro “maschile” è neutro e, quindi, è anche femminile e di ogni genere) è la sanità pubblica. Per quella privata i discorsi sono paralleli, se è erogata in convenzione in sostituzione e/o affiancamento di quelle pubblica, e diversi, se chi la sceglie ne ha la possibilità o, talvolta, purtroppo sempre più spesso, la necessità. Il longform di questo numero è, quindi, dedicato alla sanità italiana, di cui quella veneta, oggettivamente, ha più pregi o meno difetti di quella di molte altre regioni. Partendo dalle povertà sanitarie e da come provano a superarle i 4,5 milioni gli italiani che rinunciano a curarsi per ragioni economiche e, in parallelo, per effetto delle liste d’attesa della sanità pubblica, come è sempre più tipico di VicenzaPiù Viva a noi piace guardare non solo verso Vicenza, col rischio di accentuarne un certo provincialismo, ma, di più, da Vicenza verso il mondo per allargarne la visuale come auspica, nell’articolo dedicato a lui come protagonista del mese, Mauro Bellesia, che per decenni ha curato la “salute” dei conti pubblici comunali. Ecco, quindi, che da Vicenza esploriamo le diverse caratteristiche della sanità nella UE, nel Regno Unito e negli Usa mentre localmente diamo conto di storie di nostri medici e di come, anche per effetto del dramma dei PFAS, su cui vi aggiorniamo, siano costantemente più attenzionate la salute pubblica e la cura dell’ambiente anche nell’area della concia, che punta adiventare un modello di sostenibilità. Se parliamo di salute, anche quella spirituale è a rischio come ci evidenzia l’analisi su questo numero del crollo delle vocazioni, ma quella fisica può essere migliorata con l’uso, accorto e nel rispetto delle norme, delle due ruote, a pedale e a motore che siano, a cui dedichiamo un inserto dichiaratamente estivo. Memori, infine, del detto “Mens sana in corpore sano”, con cui Giovenale evidenziava come l’uomo dovrebbe aspirare a due beni soltanto, la sanità dell’anima e la salute del corpo, vi proponiamo alla fine le recensioni dei due ultimi libri di Editoriale Elas, che curo per le sue collane e che, sempre di più, ne scriveremo anche su ViPiu.it, intende sviluppare la sua attività editoriale promuovendo nuovi autori, maturi ma all’esordio come Massimo Parolin o giovani che vogliano sfuggire alla tirannia dei social sgrammaticati, virtuali e, perciò, sempre più disumanizzanti. Ecco perché le pagine sulla sanità sono inframezzate da pagine di vecchia, buona e… sana satira. Finché non ci verrà proibita anche quella. Per decreto.
