Villa Caldogno a Caldogno (Vicenza): una visita ad architettura palladiana, affreschi, acquedotto e bunker

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Villa Caldogno vista dall'esterno. Foto: Marta Cardini

Una delle ville venete palladiane più interessanti da visitare è Villa Caldogno a Caldogno (Vi), che oltre a stupire per architettura, affreschi e seminterrato, ospita alcune mostre temporanee durante alcuni periodi dell’anno. Questo la rende un vero e proprio museo d’arte. All’esterno della villa è presente anche un bunker costruito nel 1944 dall’esercito tedesco, anch’esso contenente delle mostre estemporanee.

La storia

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Il piano nobile di Villa Caldogno. Foto: Marta Cardini

Anche se non inclusa nei “Quattro libri dell’architettura” di Andrea Palladio, Villa Caldogno è ritenuta opera autografa del noto architetto. I Conti Caldogno, aristocratici vicentini, diedero avvio alla costruzione di una loro dimora padronale in Caldogno, alle porte di Vicenza intorno al 1565, quando Angelo Caldogno, stabilì la propria residenza di campagna nella Villa fatta costruire su progetto di Andrea Palladio.
La scritta “Angelus Calidonius Luschi filius” MDLXX, ci dà la certezza che nel 1570 la villa era terminata anche con le estese decorazioni a fresco del piano nobile.

La villa rimase di proprietà della famiglia per oltre tre secoli. Nel 1867 l’intero complesso della Villa passò in eredità alla sorella di Pier Angelo Caldogno, ultimo discendente maschio della famiglia. Negli anni ’30 fu venduta al dottor Ettore Nordera che vi fondò un Istituto per bambini in difficoltà. Nel 1944 tutta la proprietà fu requisita dall’esercito tedesco, che costruì anche il bunker esterno. Dal 1996 la villa è patrimonio UNESCO.

Gli affreschi interni

L’interno della villa ha decorazioni pittoriche ricchissime, dovute in gran parte alle mani dei pittori Giovanni Fasolo (1530-1572), Giovanni Battista Zelotti (1526-1578), Giulio Carpioni (1613-1679).

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Una delle pareti affrescate da Giovanni Fasolo nel salone centrale della villa. Foto: Marta Cardini

In particolare, nel salone centrale, le pareti affrescate dal Fasolo sono scandite da una sequenza di dodici giganti chiaroscurati in funzione di telamoni, illusionisticamente reggenti l’architrave di una loggia a cassettoni. Sulle pareti lunghe, all’interno di cornici formate da un arco a tutto sesto con la chiave di volta chiusa da un mascherone, si sviluppano quattro scene raffiguranti i divertimenti in villa. Sulla parete orientale lo stemma dei Caldogno, quella sulla parete occidentale lo stemma dei Muzani.

L’acquedotto

Colpisce il seminterrato perché qui è presente uno straordinario acquedotto, che grazie a un recente restauro (2016), mostra l’intatto sistema cinquecentesco di canalizzazione per uso domestico delle acque che, convogliate, defluiscono poi nella grande vasca circolare, ora visibile all’esterno della Villa.
Si tratta di uno dei pochissimi sistemi idraulici del ‘500 rimasto intatto e visitabile.
Tracce di muri tardi medievali emersi durante gli scavi, confermano che Villa Caldogno, su disegno del Palladio, fu costruita sopra un preesistente manufatto.

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L’acquedotto nel seminterrato di Villa Caldogno. Foto: Marta Cardini

Il Bunker

Attraversando gli spazi verdi e il giardino all’italiana intorno alla villa, si arriva al Bunker requisito dall’esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale per insediarvi il comando della “Militar Saniat”.
Venne costruito nel settore retrostante le Barchesse, alla profondità di sei metri rispetto il livello della campagna circostante. La struttura è in cemento armato con locali attrezzati per ospitare malati e feriti, nonché sale operatorie. L’esterno si presenta come una collina artificiale ricoperta da vegetazione e da piante anche di alto fusto.
La struttura del Bunker, completamente ristrutturata tra il 2007 ed il 2009, è stata per qualche anno sede attiva di un centro d’arte contemporanea, allora denominato C4 (Centro Cultura del Contemporaneo di Caldogno).
Nel 2016 il Bunker è stato sottoposto ad un nuovo intervento di risistemazione, resosi necessario dopo la drammatica alluvione del 2010.
Luogo singolare ed emblematico, oggi il Bunker ospita progetti giovanili legati all’arte e alla cultura; i suoi stessi spazi diventano mostra permanente per descrivere la Storia ed il suo utilizzo originale, al fine di renderlo, assieme al Complesso Palladiano, visitabile dai turisti e spazio dedicato alla didattica laboratoriale per gli studenti in visita.

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La scritta all’esterno del bunker. Foto: https://www.villacaldogno.it/