
Venerdì 9 maggio, presso Villa Lattes a Vicenza, si è tenuto un incontro pubblico per discutere i cinque referendum abrogativi previsti per l’8 e 9 giugno 2025, promossi dalla CGIL e da un comitato cittadino formato da diverse forze politiche e associazioni. L’evento ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti sindacali, tra cui Monica Coin, ispettrice del lavoro; Antonello Patta del Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista; Morgan Prebianca, segretario generale della FIOM di Vicenza; e Stefano Galieni della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista, intervenuto da remoto.
I quattro quesiti referendari promossi dalla CGIL riguardano temi fondamentali del mercato del lavoro: la disciplina dei licenziamenti illegittimi, le indennità per i licenziamenti nelle piccole imprese, la regolamentazione dei contratti a termine e la responsabilità solidale nei casi di infortuni sul lavoro. Il quinto quesito, sostenuto da un comitato cittadino, propone la modifica delle norme sulla concessione della cittadinanza agli stranieri, riducendo da dieci a cinque anni il periodo di residenza legale necessario per richiederla.(Città di Vicenza)
Durante l’incontro, i relatori hanno sottolineato l’importanza di questi referendum per la tutela dei diritti dei lavoratori e per l’inclusione sociale, evidenziando come le attuali normative spesso non rispecchino i principi fondamentali della Costituzione italiana, in particolare gli articoli 1, 4 e 35, che sanciscono il diritto al lavoro e la sua tutela.
L’iniziativa di Villa Lattes ha rappresentato un momento di confronto e approfondimento su tematiche di grande rilevanza sociale, invitando la cittadinanza a partecipare attivamente al dibattito e alle prossime consultazioni referendarie sui quattro quesiti referendari promossi dalla CGIL e dichiarati ammissibili dalla Corte costituzionale e che riguardano il mondo del lavoro e puntano a cancellare alcune norme introdotte negli ultimi anni. Eccoli in sintesi:
- Abolizione dei licenziamenti ingiustificati nei contratti a tutele crescenti
Mira a ripristinare il diritto al reintegro nel posto di lavoro (art. 18 dello Statuto dei lavoratori) per i lavoratori assunti dopo il Jobs Act, in caso di licenziamento illegittimo. - Abrogazione della liberalizzazione dei contratti a termine
Chiede di eliminare la possibilità di rinnovo dei contratti a termine senza causale nei primi 12 mesi, limitando l’abuso di rapporti precari. - Abrogazione delle norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti
Vuole ripristinare la responsabilità delle aziende committenti nei confronti dei lavoratori di appaltatori e subappaltatori, in caso di violazioni contrattuali o contributive. - Abolizione dei voucher (lavoro occasionale)
Propone di cancellare l’attuale normativa sul lavoro occasionale, che secondo la CGIL favorisce lavoro sottopagato e senza garanzie.
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