Villa Serena di Bassano del Grappa, Pd denuncia: “In declino mentre si annuncia iniziativa privata”

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La casa di riposo Villa Serena di Bassano del Grappa depotenziata a favore delle mire dei privati nella sanità territoriale. Lo sostiene il Partito democratico tanto con la consigliera regionale Chiara Luisetto che con il circolo cittadino. 

C’è il sospetto che l’amministrazione comunale di centro destra di Bassano, guidata dal sindaco Elena Pavan, abbia agito per favorire il privato. In merito la Luisetto, consigliera entrata al posto di Possamai, dice: “Circa quanto annunciato dalla Pavan con il trasferimento del Centro servizi per anziani ISACC (Istituto Servizi Assistenziali Cima Colbacchini, ndr) da Villa Serena al complesso di Villa Ca’ Rezzonico, per l’intero territorio bassanese sarebbe un colpo durissimo sul fronte dell’assistenza pubblica agli anziani. Il progetto, annunciato dall’amministrazione comunale e dal CdA di ISACC di una nuova sede a gestione privata e con un numero di posti letto che diminuiranno in modo importante passando da 287 a 170, non ci troverà a fare da spettatori passivi e impone un intervento anche da parte della Giunta regionale, alla quale intendo mettere sul tavolo questa emergenza”.

Luisetto preannuncia una interrogazione in tal senso: “Si tratta di un’operazione di privatizzazione vera e propria, visto che la proprietà dell’area non è comunale”, dichiara la consigliera evocando poi le circostanze poco chiare per le quali Villa Serena è finita in declino, tra cui “segnalazioni preoccupanti su ospiti e personale che avevo raccolto dal territorio”.

Per il Partito democratico Veneto e territoriale la soluzione è il rilancio della struttura, non la sua chiusura a favore del privato.

“Le case di riposo bassanesi decidono di perdere 170 posti e una società privata costruisce una nuova casa di riposo in città. Per credere che sia una coincidenza bisogna tapparsi occhi e orecchie”, aggiunge Luigi Tasca, segretario del Pd di Bassano del Grappa. “Fino a 4 anni fa – aggiunge -, i posti letto erano tutti occupati e c’era una lista d’attesa lunghissima. Ora solo un terzo dei posti letto è occupato, il consiglio di amministrazione nominato dalla giunta Pavan scarica le colpe sui dipendenti, la sindaca sfiducia il suo consiglio di amministrazione e dopo aver aspettato la fine della tempesta mediatica tornano tutti insieme ad annunciare progetti”, conclude.