Yamal, dopo polemiche il rinnovo con il Barcellona. E si presenta con la madre

38

(Adnkronos) –
Lamine Yamal ha rinnovato il suo contratto con il Barcellona. Dopo le polemiche per la sua festa di compleanno, in cui ha ingaggiato delle persone affette da nanismo come intrattenimento, l'attaccante ha prolungato il suo contratto con il club blaugrana, firmando fino al 2031 e aumentando il suo ingaggio fino a 15 milioni annui che con i bonus potrebbero arrivare a 20. Yamal, 18 anni appena compiuti, si è presentato alla firma del nuovo contratto con la famiglia al completo. Lamine, come mostrato dai video pubblicati sui canali ufficiali del club, è arrivato in completo grigio tenendo per mano la madre, che ha invitato a salutare con la mano. Al seguito aveva il resto della famiglia e alcuni amici. Un modo per allontanare le polemiche degli ultimi giorni e tornare a parlare di campo, dove Yamal abbandonerà il 19 per vestire il numero 10 che è stato, tra gli altri, di Lionel Messi.  Lamine Yamal era infatti stato al centro bufera mediatica per la festa del suo 18esimo compleanno. Il talento del Barcellona avrebbe ingaggiato persone affette da nanismo per uno spettacolo di intrattenimento nel corso della festa. La denuncia arriva dall'Associazione di persone con acondroplasia e altre displasie scheletriche con nanismo (Adee), ente che fa parte della Confederazione spagnola delle persone con disabilità fisiche e organiche (Cocemfe). "L'Associazione annuncia che intraprenderà azioni legali e sociali per tutelare la dignità delle persone con disabilità, considerando che tali azioni violano non solo la legislazione vigente, ma anche i valori etici fondamentali di una società che aspira a essere equa e rispettosa", ha scritto l'Adee sul proprio sito. "In occasione del compleanno del giovane calciatore, figura di spicco dello sport spagnolo, persone affette da nanismo sono state assunte esclusivamente per attività di intrattenimento e promozione. Per l'Adee, questo tipo di pratica è intollerabile perché perpetua stereotipi, alimenta la discriminazione e mina l'immagine e i diritti delle persone affette da acondroplasia o altre displasie scheletriche, nonché di tutte le persone con disabilità", prosegue l'associazione.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)