
VENEZIA (ITALPRESS) – “La sanità del Veneto conta circa 64 mila dipendenti dei quali 12 mila medici. Ha chiuso l’anno con 80 milioni di prestazioni segnando un incremento del 5%. Tutto questo a risorse pressoché invariate perché ci mancano ancora 3 mila 500 medici su 50 mila camici bianchi che in tutta Italia non si trovano sul mercato. Penso che tutto il personale sanitario meriti un grazie e tanta riconoscenza ma anche un po’ di quella pazienza che è all’origine del termine ‘paziente’. È una dote che oggi rischia di diventare rara di fronte alle risposte che, per l’elevato livello tecnologico e il valore dei professionisti, il nostro sistema offre. Non è facile, però, il lavoro di salvare la vita alle persone, soprattutto se pensiamo alla mole di servizi di eccellenza che viene erogata con altissima competenza”.
Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha approfittato dell’inaugurazione oggi a Padova della nuova area di osservazione breve del Pronto Soccorso, per estendere a medici, infermieri e operatori sanitari questo ringraziamento accompagnato da un invito ai cittadini “alla pazienza”.
All’inaugurazione il Governatore era accompagnato dall’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ed è stato ricevuto dal Direttore generale dell’Azienda Ospedale Università di Padova, Giuseppe Dal Ben, dal presidente della Scuola di Medicina, Angelo Paolo Dei Tos, dal direttore del Pronto Soccorso, Vito Cianci, e da quello di dipartimento, Paolo Simioni. Con un investimento di oltre 4 milioni e 300 mila euro la nuova OBI del Pronto soccorso si estende su un’area di 400 metri quadrati, conta 10 posti letto di cui 3 isolati.
L’OBI si configura come un’unità funzionale del Pronto Soccorso, riservata a quei pazienti che non possono essere dimessi immediatamente ma che non presentano ancora condizioni per un ricovero ospedaliero. Viene garantita un’assistenza medica e infermieristica avanzata con monitoraggio continuo, esami diagnostici necessari e somministrazione di eventuali terapie. In questa situazione viene seguita l’evoluzione clinica del paziente da un minimo di 4 ore ad un massimo di 48.
“Su quasi 100 mila accessi che questo Pronto Soccorso conta in un anno, sono circa 10 mila le persone trattenute in osservazione breve intensiva. Di queste un buon numero viene indirizzata al reparto più adatto per la loro situazione ma sono quasi 9 mila che non necessitano di ospedalizzate. Si tratta di un grande servizio di altissima professionalità che rientra nella logica di garantire l’assistenza necessaria ma facendo penare al minimo il paziente. Quella stessa che nel nostro sistema sanitario ci ha già da tempo fatto aprire le porte a modelli come il day hospital e la day surgery: in Veneto, un’ernia inguinale viene operata con una degenza di più o meno mezza giornata e non più di sei giorni che da alcune parti avviene ancora”.
– Foto Ufficio stampa Regione Veneto –
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