
“I dati diffusi oggi dalla Prefettura di Vicenza confermano che la cosiddetta zona rossa si è rivelata uno strumento efficace per aumentare la sicurezza e contrastare degrado e illegalità in aree sensibili della città come Campo Marzo, la Stazione e il Quadrilatero”.
Lo dichiara il deputato vicentino e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Silvio Giovine, commentando l’esito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di ieri.
“In tre mesi – sottolinea Giovine – sono state controllate oltre 7.500 persone, con decine di ordini di allontanamento emessi nei confronti di soggetti con precedenti per spaccio, reati contro la persona e il patrimonio. È la dimostrazione che quando lo Stato decide di esserci, i risultati si vedono”.
Al tempo stesso, Giovine richiama l’attenzione sul ruolo del Comune: “Non basta affidarsi solo all’azione delle forze dell’ordine e del Prefetto: la sicurezza urbana passa anche da
un’amministrazione comunale capace di mettere in campo politiche di prevenzione, contrasto al degrado e presidio del territorio. Purtroppo, su questo fronte, la giunta Possamai continua a mostrarsi inadeguata: non ci sono strategie né risposte concrete, né in termini di lotta al degrado né di sicurezza integrata”.
“La decisione del Prefetto di Vicenza di confermare ed estendere la zona rossa a Park Cattaneo e ai Giardini Salvi, conferma la bontà dell’iniziativa messa in campo dal Governo. Iniziativa che abbiamo sostenuto e voluto con forza, insieme ai comitati dei cittadini, motore inesauribile per questa iniziativa”.
Questo il commento di Nicolò Naclerio, consigliere e capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio comunale di Vicenza, dopo la decisione del prefetto di Vicenza di modificare i confini della zona rossa, prolungando quindi l’iniziativa assunta nei mesi scorsi.
L’esponente del partito della Meloni aggiunge: “Solo chi non ha percezione e non conosce i profondi disagi che vivono gli abitanti in certi quartieri, poteva sperare in una decisione diversa.
Il nostro ringraziamento va sicuramente al Prefetto e a tutte le forze dell’ordine che dovranno controllare un territorio più ampio.
Sappiamo che non sarà la soluzione a tutte le problematiche che incidono nell’ambito della sicurezza. Siamo però convinti, e i fatti ci danno ragione, che la “zona rossa” è un buon punto di partenza”.