I politici “copia e incolla”: questi sono i veri “nei” da estirpare

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I nei dei politici compincolla
I nei dei politici compincolla

Approfittiamo di una “questione” importante, quella dei “nei”, per ribadire considerazioni già fatte su questa testata: non c’è giorno, o quasi, che a Vicenza (fuori forse è lo stesso), che i nostri cari politici, destri o sinistri che siano (certo che i “destri”, alias abili, come attributo immaginifico sono più fortunati dei “sinistri”, alias lugubri), invece di dettare l’agenda (si usa dire così ora delle priorità di cui occuparsi per il bene comune) suggerendo, anche ai media, gli argomenti/problemi che più stanno a cuore dei cittadini elettori, fanno il contrario.

Leggono, o si fanno leggere dall’ufficio stampa, che quasi nessuno si nega, volontario o professionale che sia, qualcosa sui media e su quello, a volte senza controllare, via con mozioni, interrogazioni, proposte, accuse all’insegna di “se ci fossi io…” o, più tipico, “quando c’ero io…” (regolarmente diffuse via comunicato stampa per i copia e incolla dei media, anch’essi poco originali se non per i refusi alla Alessio Manildo) .
Peccato che queste “mozioni, interrogazioni, proposte, accuse” le avevano tipicamente bocciate quando “c’erano loro”, a destra e a manca (altra parola negativa per la sinistra, forse è questo il motivo per cui si sta riciclando in “campo largo” e/o altre invenzioni antistoriche del genere), o le presentino oggi dopo aver criticato chi le appoggiava prima, a parti invertite: per tutti, a Vicenza, valga l’esempio della sicurezza per cui oggi lo sceriffo Possamai imita il prima criticato sceriffo Rucco…

E per rimanere al copincolla dei politici per la loro agenda basta, ad esempio, che leggano di un atto di violenza e di chi è, immancabilmente, la colpa così grave da lanciare interrogazioni e anatemi? Per le opposizioni di chi oggi siede dove sedevano loro quando governavano oppure per chi oggi amministra la città la responsabilità è di chi non ha fatto di meglio prima… Che noia!

Tutto questo preambolo vale anche oggi (e ieri) per la querelle sui vituperati tagli ai “nei”, non nel senso di rimozione degli stessi per ridurre la probabilità che degenerino in melanomi, ma per la campagna per la “reintroduzione della prevenzione dermatologica (screening dei nei) tra le prestazioni sanitarie garantite dalla Regione Veneto), campagna nata da una notizia di stampa (per l’Area Sanità della Regione Veneto, organo tecnico non politico, una “fake news”).

La levata di scudi è stata firmata ieri da Manildo, Giovanni non Alessio, il candidato presidente del Veneto per il… campo largo, e Fantò per il Psi di Vicenza (leggi: Veneto, polemica su tagli mappatura dei nei: Manildo e Fantò all’attacco, la Regione: “sono riduzione Lea ma per pazienti non cambia supporto”) e oggi da un’ampia truppa, così ampia da giustificare, non me ne vogliano gli amici che la compongono, la denominazione di Campo largo e cioè Raffaele Colombara (Per una Grande Vicenza), Massimiliano Zaramella (Presidente Consiglio comunale, Delegato alla Salute), Mattia Pilan (Coalizione Civica – Sinistra Verdi), Ida Grimaldi (Possamai Sindaco), Elia Pizzolato (Civici per Vicenza), Giacomo Bez (Partito Democratico – Possamai Sindaco) e Luca Poncato (Lista Tosetto – Ripartiamo da Vicenza).

Sostanzialmente la campagna, “copia e incolla” dei lanci di stampa, prima di sollecitare per la riparazione del mal fatto i regionali “urbi et orbi”, salvo il “governo nazionale”, che, invece, sarebbe alla base delle decisioni contestate, accusa la regione Veneto, anche dopo il comunicato ufficiale della sua Area Sanità, di aver “recentemente modificato nel nomenclatore ufficiale del Servizio Sanitario Regionale, alcune prestazioni di prevenzione e monitoraggio dermatologico (screening dei nei)” e sottolinea come “tale decisione non debba limitare l’accesso alla diagnosi precoce e al controllo in follow-up, con conseguenze negative sia sulla salute dei cittadini sia sui costi a lungo termine del sistema sanitario” tanto più che “le società scientifiche e le associazioni dermatologiche sottolineano l’importanza della prevenzione strutturata, che unisce controlli mirati e campagne di sensibilizzazione, evitando il ricorso a percorsi frammentati e diseguali”.

Orbene noi non siamo noti come difensori a spada tratta del presidente uscente Luca Zaia e dei suoi assessori, attuali e precedenti, fedeli o magari ora infedeli, non foss’altro per le volte che abbiamo dovuto pagare di tasca nostra il nostro avvocato per difenderci dai loro legali, pagati dalla Regione e, quindi, paradossalmente anche da chi scrive.

Ma, dopo aver chiamato per capire meglio ma, invano, Raffaele Colombara, che ci aveva trasmesso la nota “larga” (qui la versione integrale, ndr) e a cui via messaggio avevamo già trasmesso le perplessità della redazione (la nostra cerca di prendere spunti senza copincollare) ricevendo come risposta “la nostra mozione (di quella di Manildo & c., ndr) è più precisa al riguardo”, ci dobbiamo fidare, salvo errori e omissioni che siamo pronti a recepire, di quella dell’amico Zaia (qui la versione integrale, ndr) che recita tramite l’Area sanità quanto segue (per equità di informazione sui presunti refusi “nobili” – dei nostri non ce ne accorgiamo, avvisateci voi, grazie – non abbiamo corretto “nevi” in… “nei“, e riportiamo lo screenshot per non essere denunciati per… falso, perché, abbiamo controllato e imparato, “nei” è il termine comune, “nevi” è quello scientifico).

Una esortazione: cari politici, estirpate, almeno voi, i nei del copincolla! Provateci che ce la fate, voi che siete gli eletti.

Una domanda: se non ce la fate voi, perché dovremmo annoiare i lettori/elettori con i vostri copincolla di agende altrui?

Nevi e... nei della Regione Veneto
Nevi e… nei della Regione Veneto

Nevi e screening: nessuna riduzione dell’offerta di cure in Veneto. La visita dermatologica resta garantita a tutti i cittadini

NOTA TECNICA DELL’AREA SANITÀ E SOCIALE

In merito alle notizie apparse oggi su alcuni organi di stampa, la Regione Veneto precisa che non vi è stata alcuna modifica o riduzione nell’offerta di visite dermatologiche e di controlli per i pazienti con sospette lesioni pigmentate (nei o nevi), che continuano a essere garantiti in tutte le sedi pubbliche e ospedaliere del territorio regionale, secondo le modalità di accesso definite dalle singole direzioni sanitarie.

Per maggiore completezza d’informazione, si evidenzia che con l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario nazionale dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), dal gennaio 2025 la cosiddetta “mappatura sistematica dei nei” non è più prevista come prestazione a carico del Servizio sanitario nazionale. Non si tratta di una scelta regionale, bensì di un aggiornamento stabilito a livello nazionale.

 

Cosa cambia in concreto?

Nella pratica, nulla per i pazienti: il cittadino che presenti un nevo sospetto o qualunque lesione cutanea dubbia potrà come sempre rivolgersi al proprio medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta, che – se lo riterrà necessario – formulerà la richiesta di visita dermatologica, prestazione LEA garantita e disponibile in tutte le strutture pubbliche del Veneto (con ticket previsto dalla normativa).

Perché la mappatura non è più un LEA?

La comunità scientifica internazionale (Ministero della Salute, società scientifiche dermatologiche, linee guida europee) è concorde: lo screening sistematico di tutti i nei nella popolazione generale non ha dimostrato efficacia nella riduzione dei melanomi invasivi né della mortalità per melanoma. Per questo non è paragonabile agli screening oncologici di comprovata utilità (mammella, colon-retto, cervice uterina).

Ciò non significa che la prevenzione sia meno importante: anzi, resta fondamentale adottare comportamenti prudenti e sottoporsi a controlli periodici dal proprio medico curante, che saprà valutare l’opportunità di ulteriori approfondimenti dermatologici…