
Il Veneto rilancia la valorizzazione delle antiche filande con il nuovo bando Filande 2025, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Cultura Cristiano Corazzari. Lo strumento mette a disposizione 100.000 euro per cofinanziare interventi di recupero e allestimento delle storiche strutture legate alla gelsibachicoltura e alla filatura della seta, con contributi fino al 50% della spesa complessiva e un tetto massimo di 40.000 euro per progetto.
Il bando si inserisce nell’attuazione della Legge regionale n. 6/2024 “Via della seta veneta”, che promuove la salvaguardia dei gelsi, la valorizzazione dell’antica tradizione serica e la creazione di itinerari culturali e turistici.

«Le filande non sono solo mura antiche – sottolinea l’assessore Corazzari – ma scrigni di memoria collettiva e identità, pezzi fondamentali della storia economica e culturale del Veneto. Restituirle alla comunità significa ridare voce a generazioni che hanno costruito con fatica e ingegno il nostro territorio. Con questo bando vogliamo che tornino a vivere come luoghi di incontro, educazione e valorizzazione turistica».
La novità principale del bando 2025 è l’attenzione alla fruibilità pubblica: gli immobili restaurati dovranno restare accessibili per almeno cinque anni, ospitando attività didattiche, culturali, turistiche e comunitarie.
Le domande di partecipazione potranno essere presentate entro 60 giorni dalla pubblicazione sul BUR. Modulistica e informazioni saranno disponibili nella sezione Bandi, Avvisi, Concorsi del sito della Regione e sul Portale Cultura Veneto. Gli interventi ammessi – da completare entro il 31 dicembre 2025 – potranno riguardare sia opere edilizie sia allestimenti, purché finalizzati alla valorizzazione e al riuso delle strutture.
Filanda è il nome con cui sono conosciuti, in Italia, gli stabilimenti di lavorazione e filatura dapprima della seta e poi anche del cotone.
Sono grandi edifici, generalmente a più piani, dai soffitti alti e dotati di grandi finestre per garantire l’illuminazione. Prima sorgevano spesso vicino a corsi d’acqua, utilizzata sia per la forza motrice che per le vasche di trattura.
Le prime filande erano a fuoco diretto, l’acqua nelle vasche di trattura era riscaldata direttamente con fuoco di legna, poi le filande diventarono a vapore, con un maggior controllo della temperatura dell’acqua e di conseguenza di una miglior qualità del prodotto.
Il periodo delle filande è un fondamentale periodo di transizione tra l’economia agricola e l’economia industriale.