
«La cura è relazione. La cura è comunità. La cura è partecipazione». Con queste parole il dottor Massimiliano Zaramella, chirurgo vascolare all’ospedale San Bortolo, dove è responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare d’Urgenza, e presidente del Consiglio comunale di Vicenza, ha aperto il suo intervento al XXX Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Psicosomatica (SIMP), ospitato al Palazzo del Monte di Pietà di Vicenza il 10 e 11 ottobre.
Il congresso, intitolato “Gli orizzonti della psicosomatica”, ha riunito specialisti da tutta Italia per discutere le nuove frontiere della medicina che considera la persona nella sua interezza — biologica, psicologica, sociale e ambientale — e che oggi, ha spiegato Zaramella, «è chiamata a interpretare i profondi cambiamenti che attraversano la nostra società: sanitari, culturali, ambientali e sociali».

«Non basta più curare la malattia — ha affermato Zaramella —. Dobbiamo imparare a costruire salute insieme alle persone e ai territori. È nei luoghi della vita quotidiana, nelle famiglie, nelle scuole, nei quartieri, che si gioca la vera partita del benessere».
Dalla cura individuale alla salute collettiva
Nel suo intervento, dal titolo “Gli orizzonti della psicosomatica: il ruolo della comunità”, Zaramella ha invitato il mondo medico a superare una visione puramente clinica per abbracciare la promozione della salute come paradigma centrale.
«La promozione della salute viene ancora prima della prevenzione — ha spiegato — perché riguarda l’empowerment delle persone e delle comunità. La salute non è solo assenza di malattia, ma costruzione quotidiana di relazioni sane, di ambienti sostenibili, di giustizia sociale».

Da medico e da amministratore, Zaramella ha sottolineato l’importanza del ruolo dei territori nella costruzione di politiche sanitarie efficaci. «Le politiche sanitarie non si scrivono solo nei ministeri — ha ricordato — ma si costruiscono anche nei comuni, nei quartieri, dentro le reti di comunità. È lì che medici e cittadini possono tornare a essere protagonisti di un nuovo patto sociale per la salute».
I principi di Marmot come bussola per città più giuste e sane
Tra i riferimenti del suo intervento, Zaramella ha richiamato i principi del progetto Marmot Cities, elaborati dal professor Sir Michael Marmot, tra i massimi esperti mondiali di equità in salute.
«Dare a ogni bambino il miglior inizio possibile, garantire un impiego dignitoso, promuovere comunità inclusive, integrare sostenibilità ambientale e giustizia sociale — ha detto — sono linee guida concrete che possono orientare le scelte politiche, urbanistiche ed educative, rendendo le nostre città più sane e giuste».
Questi principi, ha aggiunto, rappresentano «una bussola etica e operativa per chi, nella sanità e nelle istituzioni, vuole davvero costruire salute come bene comune».
Psicosomatica e politica: un dialogo necessario
Zaramella ha poi sottolineato come la medicina psicosomatica sia una scienza della complessità, capace di tenere insieme corpo, mente e ambiente, e per questo chiamata a dialogare con la politica e le politiche pubbliche.
«Serve una medicina che sappia farsi promotrice di cultura, educazione e giustizia sanitaria. I medici devono essere presenti nel dibattito pubblico, non solo come tecnici, ma come testimoni di una visione umana e comunitaria della cura».
Un congresso che guarda al futuro
Il Congresso SIMP, presieduto da Antonino Minervino e con la presenza del vicentino Carlo Simionato nel direttivo nazionale, ha rappresentato un momento di alto confronto scientifico e interdisciplinare. Le due giornate di lavori hanno visto il contributo di esperti di neuroscienze, psicologia clinica, medicina integrata e scienze sociali, confermando Vicenza come luogo di dialogo tra scienza, cultura e società.
«Gli orizzonti della psicosomatica non sono solo scientifici o clinici — ha concluso Zaramella — ma anche sociali, culturali e politici. Costruire salute significa costruire comunità».