
Mattia Ierardi, ex assessore di Fratelli d’Italia del Comune di Vicenza nella Giunta Rucco, esprime la sua ferma contrarietà alla decisione di SVT (Società Vicentina Trasporti) di non garantire il servizio di trasporto per gli istituti superiori aperti al sabato per l’anno scolastico 2026-27, con la motivazione della persistente carenza di personale di guida.
Secondo l’amministratore questa manovra, che obbligherebbe de facto gli istituti a implementare la settimana corta, non è accettabile in quanto mira a risolvere un problema strutturale interno all’Azienda di Trasporto Pubblico di Vicenza (TPL) scaricandone il peso sulla comunità scolastica.
La carenza di autisti “è un argomento noto e lamentato da SVT da almeno un paio di anni, ma non può diventare l’unico strumento per imporre scelte drastiche sull’organizzazione didattica – dichiara Ierardi -. I dati a disposizione sollevano seri interrogativi sulla reale motivazione di questa imposizione: il servizio è composto attualmente da 136 unità, risulta che prossimamente saranno affiancate da ulteriori 15 figure professionali selezionate e formate attraverso il corso organizzato da ENAC Veneto con SVT (come pubblicizzato sul sito SVT “Formazione gratuita per nuovi autisti di autobus”) più ulteriori 12 autisti da poco assunti.
Nel periodo invernale, il servizio risulta uscire giornalmente con 101 turni dal lunedì al venerdì, mentre il sabato escono giornalmente 84 turni (una riduzione del servizio del 17% rispetto ai giorni feriali) e la domenica si scende a 30 turni (una riduzione del 70%). Già nel 2024, usando la stessa motivazione della carenza di personale, il servizio festivo veniva drasticamente ridotto da 50 turni giornalieri agli attuali 30 turni.
Risulta che da parte dei sindacati non ci sia nessuna possibilità di apertura per una possibile modifica degli accordi, questa soluzione porterebbe il personale viaggiante ad avere turni di 8 ore su nastri lavorativi di 14 ore. Questi numeri indicano che la presunta insostenibilità del servizio al sabato è una diretta conseguenza della gestione dei turni e di un’armonizzazione incompleta tra le vecchie aziende di TPL, un processo in corso dal 2016. C’è qualche problema sul piano industriale?
L’imposizione della settimana corta penalizza la componente di utenza più fedele – gli studenti, che rappresentano il maggior numero di abbonati annuali di SVT – creando un enorme disagio. L’obbligo di concentrare l’orario settimanale in cinque giorni costringerà studenti e docenti a giornate da 8 o 9 ore di lezione. Tale carico non solo rende lo svolgimento dello studio eccessivamente pesante, ma rischia di avere forti ricadute sulla qualità della formazione, figuriamoci poi verso gli studenti con DSA, quale danno potrebbero subire”?
Ierardi approfondisce i disagi per i fruitori delle scuole: “Gli studenti – prosegue -, in particolare quelli residenti nel territorio Provinciale, saranno costretti a rinunciare alle attività extrascolastiche che, per l’eccessivo carico settimanale, risulterebbero impossibili da svolgere, senza tralasciare il disagio diretto provocato al tutto il sistema famiglia. E non è da tralasciare anche l’insieme delle complicazioni che questo cambio porterà alle famiglie dei docenti, che spesso sono prima di tutto genitori. Come dimostrato dall’esperienza di Padova, dove la settimana corta imposta in passato non è stata ritenuta fattibile da alcuni istituti, forzare questa soluzione è un passo indietro”.
L’ex assessore focalizza poi l’attenzione sulla questione aziendale: “Ciò che stupisce è che SVT pare non fornisca dati chiari, pretendendo invece di gestire gli orari e di obbligare i dirigenti scolastici a riorganizzare la programmazione didattica in base a orari dettati unilateralmente. Il Comune di Vicenza, pur essendo socio al 35% di SVT, come espresso da alcuni assessori, non possiede i dati necessari, nonostante le richieste avanzate. Trattandosi della città di Vicenza, l’amministrazione comunale ha il dovere di essere informata e di comprendere cosa comporterebbe una riduzione del servizio il sabato per la cittadinanza (incremento di mezzi privati, aumento dello smog).
È noto che SVT si trova in una difficile trattativa con le organizzazioni sindacali aziendali, che contestano la modifica dei giorni in cui l’Azienda può lasciare a casa di riposo i dipendenti. L’azienda sta tentando di ottenere l’approvazione sindacale mentre contemporaneamente obbliga gli Istituti Scolastici a riorganizzarsi. Non è normale”.
Queste, infine, le conclusioni di Mattia Ierardi: “Ritengo inaccettabile che le mancanze organizzative di un’Azienda di TPL debbano essere sopportate da studenti, famiglie, docenti e persino dai lavoratori di SVT. Perché non viene costituito immediatamente un tavolo di lavoro serio che coinvolga la proprietà (Comune di Vicenza e Provincia), SVT, i Dirigenti Scolastici e i Comitati scolastici. Solo con dati alla mano, è possibile programmare e condividere una progettazione alla luce del sole.
È inoltre opportuno che SVT faccia seriamente un controllo anche sull’evasione tariffaria, magari così facendo, qualche conto tornerebbe maggiormente, ridando vitalità ad una azienda che è componente fondamentale della società su molteplici aspetti”.






































