Allarme RSA e Case di Riposo, Colombara (Per una Grande Vicenza) interroga l’amministrazione: rette a 3.300 euro, il Comune chiederà chiarimenti alla Regione?

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Raffaele Colombara, consigliere comunale di Per una grande Vicenza e rappresentante di Vicenza in Avviso pubblico

Raffaele Colombara, Consigliere comunale del Gruppo “Per una Grande Vicenza” nel Consiglio comunale di Vicenza, ha presentato una domanda d’attualità in merito al costo delle rette nelle case di riposo e nelle RSA, evidenziando il rischio di un sistema che sta diventando economicamente inaccessibile per la maggior parte delle famiglie. A Vicenza, infatti, sono già emersi casi di rette che arrivano a 3.300 euro mensili, come riportato dalla stampa.

La domanda di Colombara si muove da una serie di considerazioni che spaziano dal piano locale a quello regionale e nazionale.

Il consigliere ricorda innanzitutto la recente dichiarazione del nuovo Assessore regionale alla Sanità, Gino Gerosa, che, in una prima intervista, ha affermato che “la fiscalità non basta”, lasciando intendere che la Regione Veneto non intende farsi carico con risorse proprie delle crescenti esigenze sanitario-assistenziali. Questa posizione prospetta implicitamente un ulteriore trasferimento dei costi direttamente sulle famiglie venete.

Questa situazione è stata plasticamente rappresentata da una notizia che ha colpito l’opinione pubblica: una 69enne vincitrice di un milione di euro al programma “Chi vuol essere milionario” ha affermato: “Mio marito soffre di demenza senile, il premio arriva nel momento giusto”, parole che restituiscono con crudezza la condizione di tante famiglie che, in assenza di risposte pubbliche adeguate, si trovano a confidare nella fortuna o in eventi casuali per poter sostenere i costi dell’assistenza.

Inoltre, un servizio di RaiNews Veneto ha segnalato come, a partire da gennaio, siano previsti nuovi aumenti delle rette nelle case di riposo e nelle RSA venete, con ulteriori aggravi economici a carico degli anziani non autosufficienti e delle loro famiglie. Tali aumenti si inseriscono in un quadro già fortemente critico, caratterizzato da rette elevate, liste d’attesa crescenti e una cronica carenza di impegnative di residenzialità, che impediscono l’accesso ai posti già esistenti.

Secondo Colombara, è ormai evidente come il problema non sia la mancanza di strutture, ma la mancata copertura economica da parte della Regione Veneto della quota sanitaria, di propria competenza, attraverso un adeguato numero e valore delle impegnative. Da anni la Regione Veneto non adegua l’importo dell’impegnativa di residenzialità, lasciando sulle spalle delle famiglie, dei Comuni e delle IPAB il peso dell’aumento dei costi legati al personale, all’assistenza sanitaria e alla gestione delle strutture.

Il consigliere evidenzia anche che la Regione Veneto è l’unica in Italia a non aver ancora approvato una legge di riforma delle IPAB, annunciata da oltre un decennio e mai concretamente realizzata. A ciò si aggiunge la delibera di Giunta regionale n. 465, che ha introdotto un sistema di finanziamento a budget che, di fatto, limita ulteriormente gli ingressi: una volta esaurite le risorse assegnate alle ULSS le strutture sono costrette a non accogliere nuovi ospiti o ad accoglierli esclusivamente come privati.

Tale impostazione, come evidenziato anche dai dirigenti delle IPAB, rappresenta un taglio mascherato, che va in direzione opposta rispetto all’aumento costante della popolazione anziana e dei bisogni di non autosufficienza. L’invecchiamento della popolazione è infatti un fenomeno strutturale e non emergenziale, che richiederebbe programmazione, investimenti e responsabilità istituzionale, e non l’arretramento progressivo del ruolo pubblico. In questo contesto, l’aumento delle rette rischia di tradursi in nuove richieste di sostegno economico al Comune di Vicenza, con ricadute dirette sui servizi sociali e sul bilancio comunale.

Sulla base di queste premesse, Colombara interroga l’Amministrazione comunale chiedendo: se l’Amministrazione comunale non ritenga doveroso chiedere formalmente alla Regione Veneto e alla nuova Giunta regionale se la strategia che si intende adottare per finanziare l’assistenza agli anziani non autosufficienti e le case di riposo sia quella di scaricare i costi sulle famiglie, come lasciato intendere dalle dichiarazioni secondo cui “la fiscalità non basta”, oppure se si ritenga che le famiglie debbano affidarsi alla fortuna personale, alla sorte o addirittura alla partecipazione a quiz televisivi per potersi permettere la cura di un coniuge o di un genitore fragile, come drammaticamente emerso dalle recenti notizie di stampa.

Quali siano le ricadute economiche attuali e previste sul Comune di Vicenza derivanti dagli aumenti delle rette e dalla mancata copertura regionale della quota sanitaria. Quali iniziative concrete l’Amministrazione comunale abbia messo in atto o intenda mettere in atto nei confronti della Regione Veneto per chiedere l’adeguamento dell’importo e del numero delle impegnative di residenzialità, contrastare gli effetti della delibera regionale 465, e sollecitare finalmente una riforma organica delle IPAB.

E ancora: se e in che modo la Conferenza dei Sindaci dell’ULSS 8 Berica sia stata coinvolta o intenda essere coinvolta per una presa di posizione comune e forte su questi temi.