Ambiente nel Bassanese, l’allarme di Aria: “Suolo e paesaggio sotto attacco, dai 70 ettari di fotovoltaico ai nuovi capannoni”

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L’Associazione per il Rispetto Ambientale (Aria Bassanese) lancia un duro monito contro quello che definisce un “attacco sistematico” al suolo e al paesaggio del Vicentino. Al centro delle critiche odierne, lunedì 22 dicembre, c’è la presentazione del maxi-impianto agrovoltaico che punta a occupare oltre 70 ettari (circa 100 campi da calcio) tra i comuni di Rosà, Cartigliano e Tezze sul Brenta, all’interno del Parco delle Rogge (leggi qui).

L’associazione contesta duramente le modalità dell’incontro pubblico: la presentazione in videoconferenza viene vista come un modo per aumentare il distacco dai cittadini, mentre la scelta di convocare l’appuntamento proprio all’inizio della settimana di Natale viene giudicata “discutibile”. Aria Bassanese solleva inoltre dubbi sul mancato rispetto dei termini normativi, dato che la presentazione sarebbe dovuta avvenire entro il 4 dicembre scorso.

Le preoccupazioni di Aria Bassanese si estendono alla gestione del progetto di nuova costruzione industriale presentato da Faresin Industries a Colceresa. L’associazione denuncia anomalie procedurali significative, evidenziando come le controdeduzioni alle osservazioni dei cittadini siano state redatte dal consulente tecnico della ditta proponente anziché dagli uffici comunali.

Viene inoltre segnalata la trasmissione incompleta della documentazione alla Regione Veneto e la ripetuta mancanza di atti essenziali nell’albo pretorio, che ha costretto i residenti a richiedere la ripubblicazione dei file per tre volte. Secondo l’associazione, la Giunta starebbe agendo con superficialità, senza chiarire l’effettivo interesse pubblico perseguito a fronte del sacrificio di aree agricole.

Il quadro provinciale delineato dall’associazione è allarmante e tocca diversi comuni:

  • Bassano del Grappa: contestata l’autorizzazione definitiva per nuove medie strutture di vendita che porteranno a ulteriore cementificazione.

  • Marostica: segnalata una nuova richiesta di edificazione industriale in area agricola da parte di un’azienda locale, i cui dettagli non sono ancora stati resi noti.

  • Antenne e ripetitori: si moltiplicano le richieste di aiuto da parte di cittadini preoccupati per l’impatto paesaggistico e sanitario delle nuove installazioni di telefonia mobile, favorite da una normativa nazionale che bypassa la volontà dei residenti.

Aria Bassanese conclude con un appello agli amministratori affinché il 2026 segni un reale cambio di rotta. L’invito è a non sacrificare il patrimonio del suolo e la democrazia partecipativa in nome di interessi economici di parte, garantendo alle nuove generazioni un futuro che non sia minato da danni ambientali irreversibili.