Tra Tav e Fogazzaro, Nicolai come presidio istituzionale mentre la maggioranza vicentina mostra crepe con Azione che svolta a destra

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L'assessore Leonardo Nicolai presenta l'iniziativa per le scuole superiori Piani Paralleli 2024-2025
L'assessore Leonardo Nicolai presenta l'iniziativa per le scuole superiori Piani Paralleli 2024-2025

Dalle iniziative autonome sulla Tav all’attacco di Azione sul caso Fogazzaro: l’assessore Nicolai rivendica il ruolo delle istituzioni a tutela dei diritti, mentre nella maggioranza emergono tensioni sempre più esplicite.

Negli ultimi giorni, a Vicenza, si stanno manifestando con crescente evidenza scricchioli e fratture all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco Giacomo Possamai. Non semplici divergenze fisiologiche, ma attività e prese di posizione pubbliche che interrogano sulla tenuta politica e, soprattutto, il senso del ruolo istituzionale di chi governa la città.

Terzo lotto, Lucio Zoppello racconta la soluzione del 2014 con scavalco tra Grumolo e Grisignano
Lucio Zoppello racconta la soluzione del 2014 con scavalco tra Grumolo e Grisignano

Un primo segnale è arrivato dall’incontro pubblico promosso dall’ingegner Lucio Zoppello sull’attraversamento della linea Tav-Tac nella zona dell’Anconetta. Zoppello, candidato sindaco nel 2023 e poi sostenitore di Possamai, oggi, su indicazione del sindaco, componente di un comitato di valutazione sulla Tav, ha illustrato soluzioni tecniche che nel merito non si discostano in modo significativo da quelle del Comune. Ma, a creare disagio nella maggioranza, non è stato tanto il contenuto, quanto il metodo: un’iniziativa autonoma, non concordata, che ha dato l’impressione di una linea parallela rispetto a quella dell’amministrazione.

Ma il passaggio politicamente più rilevante è arrivato con il caso del liceo Fogazzaro, dove un’assemblea studentesca dedicata ai “Racconti dai territori”, con testimonianze sulla Palestina, è stata cancellata a seguito di pressioni politiche. In questo contesto, l’intervento dell’assessore alle politiche giovanili Nicolai si è distinto per chiarezza istituzionale e senso delle responsabilità.

Nicolai non ha parlato da militante, ma da rappresentante delle istituzioni cittadine. Ha difeso il diritto degli studenti e degli insegnanti a esercitare pienamente le prerogative dell’autonomia scolastica e della libertà di espressione, richiamando un principio fondamentale: le istituzioni democratiche non devono piegarsi a ingerenze politiche che limitano il confronto e il pensiero critico. I suoi riferimenti storici, contestualizzati e volutamente paradossali, riportati sabato dal GdV (tra gli akltri questo: “L’ingerenza che c’è stata in questi giorni è gravissima: di fronte a un racconto della realtà qualcuno si è inventato che bisognerà mettere un contraddittorio. Allora vuol dire che alla Giornata della Memoria inviteremo un gerarca nazista, o quando facciamo le giornate di sensibilizzazione sulla mafia porteremo un mafioso. Questa cosa non vuol dire assolutamente nulla, ed è gravissimo svilire un tema che deve essere portato all’attenzione“), non miravano a banalizzare la memoria, ma a smascherare l’assurdità di un’idea di “contraddittorio” usata come strumento di censura preventiva.

Sen. Carlo Calenda, segretario di Azione, con Francesca Carli
Sen. Carlo Calenda, segretario di Azione, con Francesca Carli, (Responsabile Politiche educative Azione Veneto e referente cittadina del partito)

Proprio per questo, l’attacco durissimo arrivato dalla segretaria cittadina di Azione, Francesca Carli (ex Italia Viva e ora anche Responsabile Politiche educative Azione Veneto), ha assunto un peso politico che va oltre il merito della polemica: “Viene spontaneo chiedersi se l’assessore Nicolai ritenga realmente corretto ricorrere a simili accostamenti. Ogni richiamo alle tragedie del Novecento, quando applicato a conflitti e vicende politiche contemporanee, richiede rigore storico e grande prudenza: accostamenti impropri rischiano di confondere la memoria con il dibattito politico e di alimentare semplificazioni e divisioni. Un simile linguaggio, proveniente peraltro da un rappresentante delle istituzioni, non è solo inopportuno, ma pericoloso, perché altera il significato della storia e ne indebolisce la funzione di riferimento civile e culturale“, dice l’ex professoressa al quotidiano confindustriale locale.

Toni accusatori, richiami al “pericolo” degli accostamenti storici, una critica che ha colpito un assessore nel pieno esercizio delle sue funzioni istituzionali. Un attacco che sorprende non solo per la durezza, ma per la direzione politica che sembra indicare.

Carli, come Zoppello, aveva sostenuto Possamai alle amministrative e ha successivamente ricevuto un incarico nel consiglio di amministrazione dell’Ipab dei minori. Ciò non le toglie, ovviamente, il diritto di esprimere le proprie opinioni. Ma l’episodio dimostra con chiarezza che il conferimento di incarichi non garantisce allineamento politico né, soprattutto, rispetto per chi svolge un ruolo istituzionale delicato come quello di Nicolai. Le “mostrine” non bastano a costruire una cultura di governo condivisa.

Raffaele Colombara valbruna acciaierie questura caserma sasso
Raffaele Colombara, consigliere comunale di Vicenza (capogruppo di Per Una Grande Vicenza)

In questo quadro si inserisce anche la posizione critica, mai venuta meno, del consigliere Raffaele Colombara, presidente del gruppo Per una grande Vicenza. Colombara continua a esercitare un ruolo di controllo politico lucido e costante su molte attività della maggioranza, ricordando che governare non significa rinunciare al confronto interno. Non è secondario ricordare che proprio in quel gruppo era confluita anche Azione, alla ricerca allora di un “puntello” elettorale ma oggi sempre più percepita come forza in movimento verso posizioni di destra, in sintonia con le scelte nazionali di Carlo Calenda.

Il gruppo che, sotto la presidenza di Colombara, ha mantenuto una sua identità autonoma e una capacità critica riconosciuta trasversalmente, ma rimanendo fedele a un’impostazione di centro sinistra coerente con la maggioranza, dovrebbe ora interrogarsi, insieme, ovviamente, col sindaco Possamai, sulla stessa Francesca Carli, ex insegnante e inoltre nota per la sua vicinanza personale al management del gruppo Maltauro, elemento che aggiunge ulteriori livelli di lettura alle dinamiche passate e in atto.

Nel complesso, la figura che emerge con maggiore solidità istituzionale in questa fase è proprio quella dell’assessore Nicolai. In un contesto di scricchiolii, uscite autonome e attacchi incrociati, il suo intervento sul caso Fogazzaro ha rappresentato un punto fermo: la difesa delle regole democratiche, dell’autonomia dei luoghi educativi e del diritto al confronto come fondamento della vita pubblica.

Un dato che dovrebbe far riflettere la maggioranza vicentina: le vere fratture non nascono da chi esercita con rigore il proprio ruolo istituzionale, ma da chi confonde la dialettica politica con l’indebolimento delle istituzioni. E, guardando alle prossime scadenze elettorali, Vicenza sembra già parlare il linguaggio del futuro.