
Mentre restano critiche le condizioni del 16enne accoltellato a Vicenza in via Cattaneo sabato sera, la città e non solo prosegue a interrogarsi sulla vicenda, sul livello generale di sicurezza in città e sullo stato del disagio sociale.
Dopo gli interventi di ieri (leggi qui), in ambito politico si regista la reazione di Raffaele Colombara, consigliere comunale di Per una Grande Vicenza il quale ha avuto modo di affermare che “serve più presidio del territorio, soprattutto in quelle aree che sappiamo essere più fragili. Serve certo meno lassismo, ma non basta. Bisogna fermarsi e riflettere: la sicurezza non è solo questione di pattuglie e telecamere, ma si costruisce su un sociale forte.
Quando si sgretola la rete sociale – ha proseguito il consigliere – e si perdono riferimenti educativi, la violenza diventa una scorciatoia, il branco sostituisce la comunità. Famiglie, quartieri, scuola, oratori: o si ricomincia da qui, o continueremo a perdere pezzi. Non possiamo accettare che la città si svuoti di relazioni, che i quartieri diventino dormitori senz’anima. I nostri ragazzi devono trovare senso, spazio, ascolto. Qui. Nelle loro comunità”, ha concluso Raffaele Colombara.
Ancor di più ampio respiro, il commento sulla vicenda del 16enne accoltellato in centro a Vicenza da parte del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani.
Un appello forte e accorato al mondo della scuola, alle famiglie, alle istituzioni locali e nazionali, chiedendo di potenziare l’educazione alla legalità, alla nonviolenza, all’empatia e alla gestione dei conflitti, ponendoli al centro del percorso formativo. La scuola non deve essere lasciata sola in questo compito, ma deve tornare a essere un “presidio di umanità”, dove ogni studente si senta ascoltato e valorizzato.
Nello specifico, il CNDDU chiede alle istituzioni politiche e scolastiche di attuare le seguenti misure:
- Introduzione obbligatoria di percorsi di educazione civica attiva, diritti civili e cultura della pace in ogni ordine di scuola, affidati ai docenti della classe di concorso A046.
- Potenziamento dei servizi di ascolto psicologico e mediazione scolastica.
- Campagne di sensibilizzazione permanenti sul valore della vita, del rispetto e della convivenza civile.
- Creazione di reti territoriali tra scuola, servizi sociali e associazioni giovanili per intercettare precocemente il disagio e costruire una comunità educante coesa.
Romano Pesavento, presidente del CNDDU, ha dichiarato: “Non possiamo permettere che la cronaca si trasformi in un bollettino di guerra quotidiano. Un ragazzo ferito non è solo una vittima individuale: è lo specchio di ciò che non stiamo vedendo, è il riflesso delle crepe nel nostro patto educativo e sociale”.
Il CNDDU esprime solidarietà alla famiglia del giovane, alla comunità scolastica coinvolta e alla città di Vicenza, auspicando che il ragazzo possa riprendersi. Soprattutto, si augura con forza che questo tragico episodio diventi un punto di svolta, per evitare che se ne debbano attendere altri.