Affidamento gestione Ipab ‘La Casa’ Montecchio Precalcino, consorzio Prisma: “privatizzazione non significa minore qualità”

378
Consorzio Prisma Giorgio Zebele con alcuni soci delle cooperative associate nel 2015
Consorzio Prisma Giorgio Zebele con alcuni soci delle cooperative associate nel 2015

In relazione alla vicenda dell’appalto dell’ULSS 7 Pedemontana per l’affidamento del Centro Servizi di Montecchio Precalcino, e alle preoccupazioni di una parte della politica locale per la sorte dei lavoratori, il presidente del consorzio Prisma dottor Giorgio Zebele, a nome delle Cooperative consorziate, contesta in un comunicato l’idea che la privatizzazione porti necessariamente ad un abbassamento della qualità, come invece sostengono Giorgio De Zen e Carlo Cunegato, consiglieri comunali di Coalizione Civica Schio.

“Il ragionamento di fondo riguarda l’erroneità dell’assunto “Lavoro privato = minore qualità”. Sappiamo bene che alcune cooperative si sono negativamente distinte per la poca
professionalità e in alcuni casi per la scorrettezza nei confronti dei committenti e degli stessi lavoratori. Per contro – afferma Zebele – anche solo all’interno del nostro Consorzio, che conta 54 cooperative sociali della provincia di Vicenza, ci sono innumerevoli esempi di gestione esemplare di servizio e, soprattutto di progettazione ed innovazione che molto spesso sono state svolte in anticipo anche rispetto allo stesso ente pubblico. Questo sia nei servizi alla persona che nei percorsi di integrazione e re-inserimento lavorativo. Dare quindi per scontato che i servizi di Montecchio Precalcino verranno svolti male solo perché cambia la ragione sociale dell’ente gestore è una forzatura che merita almeno la verifica dei fatti”.

“Rimane certamente il problema legato al personale già presente e crediamo che sia corretto lasciare lavorare gli enti coinvolti in concerto con i sindacati in modo da trovare soluzioni che non impattino sulle vite degli operatori fino ad oggi in forza a La Casa di Schio. Ci sembra quasi superfluo aggiungere che le cooperative sono tenute a garantire lo stipendio consono al livello previsto dal CCNL in base al titolo e alla mansione di ciascun lavoratore. Veniamo quindi alle precisazioni – aggiunge Zebele –  il Consorzio Prisma è aggiudicatario solo del secondo lotto che riguarda una struttura non ancora esistente. Non saremo quindi coinvolti nella questione legata al personale in quanto, appunto, servizio da creare ex novo. Seconda precisazione: le Cooperative coinvolte sono ‘Un Segno di Pace’ di Marostica e ‘Nuovi Orizzonti’ di Santorso. Entrambe hanno decenni di esperienza nei servizi che si prendono cura delle persone con problemi di salute mentale e, nel caso dell’ente orsiano, una consolidata esperienza nella gestione dei servizi di animazione e formazione dei volontari proprio all’interno del Centro di Montecchio Precalcino”.

“La Cooperativa sociale Verlata – conclude Zebele – abbinata in alcuni articoli al consorzio Prisma, pur essendo una consociata, non ha nulla a che fare invece con l’affidamento in questione”.