Albergo cittadino in contrà San Marco: è davvero la scelta giusta? I dubbi della Sezione 1 Cento Storico di Confcommercio

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Albergo cittadino, dubbi sulla nuova sede

Il vicepresidente della Sezione 1 Centro Storico di Confcommercio Vicenza Claudio Perini ha dato voce, in un comunicato stampa, ai dubbi dell’associazione sull’ipotesi di trasferire in contrà San Marco l’albergo cittadino. “Siamo proprio certi che traslocare in contrà S. Marco l’albergo cittadino per le persone senza fissa dimora di via Giordano sia la scelta giusta per il centro storico di Vicenza, che è la zona a più forte densità commerciale e appeal turistico?” Benché finora si sia trattato solo di un’ipotesi, secondo Perini è giusto affrontare subito l’argomento, tenendo conto “non solo delle specifiche esigenze dell’Amministrazione Comunale, ma anche delle ricadute più ampie che questa soluzione potrebbe comportare”.

La questione è emersa sulla stampa nei giorni scorsi, con l’assessore al sociale Matteo Tosetto che avrebbe confermato la possibilità di spostare l’albergo cittadino, “sfrattato” dai lavori della Tav, nell’ex studentato di contrà San Marco, a poco più di cinque minuti a piedi da corso Palladio e dal Parking Fogazzaro. Oggi l’ex studentato ha già una funzione di assistenza sociale che appare comunque ben integrata con il quartiere: “proprio per questo – sottolinea Perini – non si vede perché andare a cambiare gli equilibri esistenti e farlo in una zona, quella del centro storico, che già oggi vive situazioni complesse sul fronte della convivenza con persone in difficoltà: dai bivacchi dei senza tetto che rifiutano assistenza, alle problematiche di integrazione delle strutture Caritas in contrà Torretti e in via Pasi”, zona quest’ultima a ridosso del Centro.

Chiaro che l’albergo cittadino è una struttura essenziale per la collettività, mirata proprio a dare risposte a certe situazioni di disagio “e dunque, – sottolinea il vicepresidente della Sezione 1 Centro Storico di Confcommercio – una soluzione va trovata, ma riteniamo altrettanto prioritaria una valutazione approfondita del contesto in cui inserirla, in un’ottica di piena integrazione con chi vive e lavora nell’area eventualmente individuata e di coordinamento anche con i piani di sviluppo e di rivitalizzazione della città che pubblico e privato intendono porre in essere”.