Alvese di Nogarole, ecco come ritrovare l’armonia fra l’Eremo della Pace e i murales

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L'Eremo della Pace ad Alvese di Nogarole. Foto: Marta Cardini

Una passeggiata in collina spesso aiuta a lenire lo stress da città e a ritrovare la serenità. Ad Alvese di Nogarole (Vi) nell’alta valle del Chiampo, a circa 600 metri s.l.m., si rimane sorpresi dall’Eremo della Pace, dal panorama visibile dal parcheggio della chiesa e dai tanti murales dipinti su abitazioni private.

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Il panorama sulla val del Chiampo dal parcheggio della chiesa di Alvese. Foto: Marta Cardini

Appena si arriva ad Alvese, passando per una strada asfaltata con una ricca vegetazione a destra e a sinistra, si giunge all’Eremo della Pace. Si tratta di un santuario ispirato al modello benedettino camaldolese fondato da don Mario Geremia, parroco di Alvese, nel 1994, con l’autorizzazione del Vescovo mons. Pietro Nonis. Qui è assicurata una bella esperienza di spiritualità. Attualmente la chiesa di Alvese e le strutture adiacenti sono predisposte per accogliere ed ospitare gruppi autogestiti, coppie, famiglie, persone singole, sia laici che religiosi, che vogliano ritirarsi nella tranquillità e la pace di questo eremo per dedicarsi a momenti di contemplazione e preghiera, esercizi spirituali, incontri di formazione e orientamento.

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Il murales intitolato “La vecchia scuola” nei pressi del centro parrocchiale di Alvese. Foto: Marta Cardini

Passeggiando per i sentieri e le case di Alvese si possono anche ammirare i murales dipinti nelle abitazioni private, tanto da poter esplorare un vero e proprio “percorso dei murales”. Gli affreschi rappresentano mestieri e tradizioni della prima metà del Novecento in paese.

Il primo murales di Alvese risale già all’anno 2000 e si trova in contrà Rondini. Si tratta di  una raffigurazione bucolica del bestiame portato a pascolare in montagna, opera donata dall’artista Mario Melone alla famiglia Leonardi. Da questo esempio già esistente, prendendo spunto dai murales di Cibiana di Cadore nel bellunese, l’iniziativa è partita con Luciana Faedo in qualità di promotrice e fatta propria sin da subito sia dall’associazione Gruppo Alvese Onlus sia dall’Amministrazione comunale di Nogarole Vicentino.

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Un altro murales presente ad Alvese. Foto: Marta Cardini

Pian piano il paesetto si è quindi arricchito di affreschi e dipinti che raccontano i mestieri e le tradizioni di un tempo con un particolare legame con la contrada: la miniera, la casàra, il pascolo, la carbonàra, copare el màs-cio, el scarpàro, la lìssia, la vendemmia, la vecchia scuola…

Il progetto ha superato di gran lunga le aspettative iniziali e sta proseguendo con risultati positivi ancora oggi grazie all’iniziativa degli abitanti. Nel tempo numerosi artisti locali hanno prestato la loro opera, quasi tutti gratuitamente, entusiasti di avere l’opportunità di tramandare antiche tradizioni e il ricordo della vita quotidiana di una volta, ricca di valori genuini e ancora attuali. Un doveroso ringraziamento per aver contribuito alla realizzazione dei murales va alle aziende “Cori srl”, “Se.Pi.”, “Artigiana Marmi” e “Acque del Chiampo”.

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Murales “El Mas-ciaro”. Foto: Marta Cardini

Secondo l’amministrazione comunale, sono molti i temi che ancora si possono sviluppare, come ad esempio l’allevamento dei bachi da seta, che garantiva alle famiglie il primo guadagno della stagione, oppure le rogazioni, lunghe processioni che coinvolgevano tutta la popolazione allo scopo di chiedere un raccolto abbondante e la protezione divina sul lavoro agricolo, oltre che per tenere lontane le calamità naturali. Altri temi che sogniamo di rappresentare sono la costruzione della chiesa di Alvese, il bosco e il taglio della legna, la caccia, la raccolta dei marroni in autunno, il mais e la farina che arrivano in tavola come polenta fumante, il rischioso mestiere dei contrabbandieri e la preparazione dei caùci, un piatto di origine cimbra tipico di Alvese giunto fino a noi tramandato di generazione in generazione.

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Un altro murales ad Alvese. Foto: Pag. fb “Alvese di Nogarole”

Le colline di Nogarole Vicentino fanno parte della Lessinia Vicentina, ultima propaggine del grande ventaglio dei Monti Lessini. Sono costituiti dai coni ormai spenti di antichi vulcani, le cui colate laviche ricoprirono il basamento calcareo caratteristico della valle del Chiampo e della valle dell’Agno. Nella produzione agricola di Nogarole, tre prodotti hanno ottenuto la Denominazione Comunale d’origine (De.Co): la Patata del Faldo, i prodotti caseari del Monte Faldo ed il Miele della Valchiampo. Degna di nota è pure la produzione di ciliegie.

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I colorati murales rallegrano il paese. Foto: pag. fb Alvese di Nogarole