Andamento della criminalità a Vicenza: dal 2018 in calo furti, borseggi e rapine

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Il sindaco di Vicenza: “Ringrazio il prefetto e tutte le forze dell’ordine per il costante lavoro svolto insieme; ognuno per le proprie competenze deve continuare a lavorare per garantire la sicurezza dei vicentini”

Un rapporto contenente il raffronto dei dati sulla criminalità nel Comune di Vicenza tra il 2018 ed il 2019 e tra i primi sei mesi dello scorso anno e lo stesso periodo di questo 2020, è stato consegnato questa mattina dal prefetto al primo cittadino berico.

I dati sono altalenanti tra i due anni pre Covid, mentre pressoché univoci e in calo (tranne qualche voce) nel periodo iniziale di quest’anno, inevitabilmente condizionato dalla pandemia virale.

“Ringrazio il prefetto e tutti i comandanti delle forze dell’ordine – dichiara il sindaco di Vicenza – per aver fornito questi dati ma soprattutto per la costante collaborazione in questi due anni attraverso il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, ma non solo.

I dati, sostanzialmente, ci indicano che alcuni crimini sono in costante calo, anche prima del Covid, mentre altri devono essere perseguiti con costanza e determinazione. Continueremo ad investire sulla video sorveglianza, il Targa System, la sede distaccata della polizia locale, l’assunzione di nuovi agenti, il cane anti droga, e tutta una serie di interventi con ordinanze ad hoc anti degrado e anti droga che ci permetteranno di dare risultati in termini di sicurezza”.

Nello specifico, le differenze in diminuzione tra il 2018 ed il 2019 riguardano i reati inerenti i furti in case e negozi (65 in meno), i borseggi (-23%) le rapine (da 63 a 52) e i reati inerenti la prostituzione (da 4 a 1).

In leggero aumento i furti d’auto (da 72 a 84), i reati legati allo spaccio di sostante stupefacenti (da 51 a 56), le estorsioni (da 11 a 20) ed il dato complessivo che passa da 5.964 a 6.203 (+4,1%), condizionato in negativo dal grosso aumento delle truffe informatiche che segna quasi un 50% in più (da 447 a 666).

Il raffronto, invece, tra i primi sei mesi del 2019 e lo stesso periodo del 2020 è fortemente condizionato dal lock down con un -32,15% complessivo dei reati, passati da 3.104 a 2.106. Quasi tutte le voci sono in calo a partire dai furti (-29,80% nelle case, -29,79% d’auto, -47,93 nei negozi), ma anche i borseggi (da 153 a 81), le rapine (-30,43%), le estorsioni (da 13 a 1) e pure le frodi informatiche passate da 332 a 280 (-15,66%).

In controtendenza i dati sugli scippi passati da 12 a 15, i reati legati alla prostituzione (da 0 a 2) e i reati inerenti gli stupefacenti, aumentati del 29,63% (da 27 a 35) durante i primi sei mesi di quest’anno, dato che conferma anche l’aumento dei controlli e dei servizi da parte di tutte le forze dell’ordine.