Appello lavoratrici e lavoratori Servizi per l’impiego pubblici del Veneto

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Alla c.a. FP CGIL/CISL/UIL Nazionali e del Veneto, a CGIL/CISL/UIL Veneto e Nazionali e p.c. alle RSU Città metropolitana/Province/Regione del Veneto 

Noi dipendenti dei Servizi per il lavoro pubblici del Veneto, leggiamo con estrema preoccupazione il testo dell’art. 54 comma 2 collegato alla legge di stabilità regionale 2018, contenente le disposizioni transitorie sul trasferimento del personale addetto ai Centri per l’Impiego e all’esercizio delle funzioni in ambito regionale in materia di Servizi per il Lavoro: “Il personale dipendente dalle province e dalla Città Metropolitana di Venezia addetto ai centri per l’impiego del Veneto, per il quale la legislazione statale di attuazione della riforma del mercato del lavoro di cui al decreto legislativo n. 150 del 14 settembre 2015, preveda il trasferimento alla regione o agenzia o ente regionale costituito per la gestione dei servizi per l’impiego, è collocato nei ruoli dell’ente regionale Veneto Lavoro…


… Il trasferimento dalle province e dalla Città Metropolitana di Venezia all’ente regionale Veneto Lavoro ha effetto dalla data fissata in apposita convenzione da stipularsi tra Regione del Veneto, Veneto Lavoro, le province del Veneto e la Città Metropolitana di Venezia. Fino a tale data è prorogata la validità delle convenzioni stipulate tra Regione del Veneto, Province e Città Metropolitana di Venezia in attuazione dell’articolo 5, comma 4, della legge regionale 29 ottobre 2015, n. 19 “Disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative provinciali”, fatta salva la possibilità della stipula di convenzioni integrative”.

A fronte delle rivendicazioni approvate nell’assemblea regionale unitaria dello scorso 15 settembre a Mestre, che con forza si è espressa per il passaggio di tutto il personale oggi in servizio nei Centri per l’Impiego del Veneto direttamente alla Regione, ci ritroviamo con una norma che va in direzione contraria e colloca il personale direttamente nei ruoli dell’ente Veneto Lavoro. Non solo. Le disposizioni transitorie poco si conciliano con i provvedimenti contenuti nella legge n. 205 del 27 dicembre (Legge di bilancio 2018) in particolare:
1) Decorrenza trasferimento. Il comma 793 fa evidentemente decorrere il trasferimento del personale dall’1.1.2018 ovvero dall’entrata in vigore della legge e NON può quindi avere effetto dalla data dell’apposita Convenzione cui fa riferimento la norma regionale. Il successivo comma 798 non rinvia l’effetto giuridico, bensì si limita a prevedere 180 giorni di tempo solo allo scopo di consentire alle regione di porre in essere gli adempimenti “strumentali” necessari.

2) Trattamento economico. Il comma 799 afferma che si applica al personale trasferito il trattamento economico dell’ente presso il quale il personale va a lavorare. Il comma 5 dell’articolo 54 del collegato regionale, riporta invece che: “Il personale trasferito all’ente regionale Veneto Lavoro conserva il trattamento economico fondamentale e accessorio, ove più favorevole, limitatamente alle voci fisse e continuative, corrisposto dall’amministrazione di provenienza al momento del trasferimento, mediante l’erogazione di un assegno ad personam riassorbibile con i successivi miglioramenti economici a qualsiasi titolo conseguiti”.

Chiediamo, quindi, che le organizzazioni sindacali si attivino da subito per rivendicare unitariamente che i dipendenti dei Servizi per il Lavoro, ex provinciali/metropolitani, dall’1.1.2018 siano considerati ex lege transitati in Regione (Veneto Lavoro non è ad oggi, infatti, ente strumentale addetto ai Servizi per l’Impiego!), con conseguente aumento della dotazione organica e che l’eventuale transito a seguito delle Convenzioni nei ruoli di Veneto Lavoro, avvenga tramite comando funzionale.

Auspichiamo, inoltre, che si riapra immediatamente il confronto istituzionale sulla Legge Regionale di riforma organica sul Mercato del Lavoro, ancora ferma in III Commissione,adeguandola alle disposizioni intervenute con la legge 205/2017.

Certi della liceità e opportunità delle nostre richieste, confidiamo comunque in un ruolo delle OO.SS. che sia finalmente rappresentativo delle nostre istanze reali e attendiamo, quindi, risposte immediate, positive e concrete da parte sindacale. In caso contrario, saremo costretti a non considerare rispettato il mandato già espresso alle OO.SS. regionali e ad agire di conseguenza nelle sedi e con le modalità opportune.

Firmato da 262 lavoratrici e lavoratori del Mercato del Lavoro del Veneto – Province di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Verona, Vicenza e Città metropolitana di Venezia SPI/CPI di:

Adria
Agordo
Arzignano
Asiago
Badia Polesine
Belluno
Camposampiero
Castelfranco
Chioggia
Città dei mestieri
Cittadella
Conegliano
Conselve
Dolo
Feltre
Jesolo
Mestre
Mirano
Monselice
Montebelluna
Oderzo
Padova
Pieve di Cadore
Piove di Sacco
Portogruaro
San Bonifacio
San Donà di Piave
Schio
Thiene
Treviso
Verona
Verona
Vicenza
Villafranca
Vittorio Veneto