Arzignano Valchiampo sposa le metodologie del Coerver Coaching per il Settore Giovanile

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L’Arzignano Valchiampo non si ferma mai, e nel proprio processo di sviluppo e costante miglioramento del settore giovanile, presenta l’adesione al sistema di insegnamento “Coerver Coaching”, una delle più innovative metodologie tecniche e didattiche da proporre nell’attività di base, nei Primi Calci 2010 e nei Pulcini 2008-09, con il coordinamento del prof. Antonio Frighetto.

“Promotore di questo inserimento è stato il presidente Lorenzi su suggerimento dei responsabili di attività di base –spiega il dg del settore giovanile gialloceleste Ivan Menti che assieme ai Responsabili Andrea Zanovello e Antonio Benetti si sta dando da fare per promuovere questa metodologia- vogliamo portare le metodologie più moderne e formative nelle attività di primaria importanza per il nostro settore giovanile”.

Ma andiamo nello specifico a vedere di cosa si tratta, per capire al meglio i vantaggi che ne godranno i tesserati della Scuola Calcio Elite dell’Arzignano Valchiampo.

CHE COSA E’IL COERVER COACHING

Il sistema di insegnamento del gioco del calcio più utilizzato del mondo attraverso lo sviluppo delle capacità tecniche e tattiche individuali e coordinative nato in Olanda negli anni ’80, all’interno di uno dei più importanti settori giovanili, quello dell’Ajax di Amsterdam. Nel corso degli anni è diventato uno dei più innovativi programmi didattici utilizzato da federazioni nazionali, club professionistici, star del calcio e allenatori di altissimo livello.

OBIETTIVI DEL COERVER COACHING

– Sviluppo e consolidamento delle capacità coordinative di base con e senza palla.

– Miglioramento del bilanciamento e della flessibilità articolare.

– Programmi di allenamento fantasiosi e divertenti.

– Sviluppo e consolidamento della lateralità.

– Miglioramento della tecnica di gioco individuale e di squadra.

– Miglioramento della velocità (ripartenze, reazioni e sprint).

– Programmi che siano adatti a seguire giocatori di tutti i livelli e abilità.

STORIA DEL COERVER COACHING

A partire dagli anni Settanta l’allenatore olandese Wiel Coerver puntò a migliorare l’abilità tecnica e tattica del calcio individuale e a sviluppare un sistema per facilitare i giocatori ad essere più efficaci nelle fasi di gioco, grazie ad un lavoro fatto di centinaia di esercizi specifici (individuali e di gruppo) in grado di esaltare la tecnica di base nelle differenti situazioni di gioco. Attraverso gli anni il metodo è stato approvato da vere e proprie leggende del calcio, nomi che hanno fatto la storia di questo sport come i tedeschi Franz Beckenbauer e Karl-Heinz Rumenigge (ex del Bayern Monaco), l’inglese Peter Beardsley (ex Liverpool e Newcastle), il brasiliano Roberto Rivelino (ex di Corinthians e Fluminense), lo scozzese Alex Ferguson (Manchester United) e l’irlandese Liam Brady (ex Arsenal, Juventus e Internazionale).

LA METODOLOGIA COERVER COACHING

Il metodo del Coerver Coaching nacque e si sviluppò, negli anni ’70, in Olanda grazie a Weil Coerver, ai tempi direttore tecnico del settore giovanile dell’Ajax di Amsterdam, che, intuendo l’importanza della performance del singolo giocatore, sempre in funzione della collettività di gioco, studiò un metodo di allenamento che avesse come primo obiettivo lo sviluppo, il miglioramento e il consolidamento di tutte le capacità tecniche e tattiche individuali proprie del gioco del calcio.

Lo studio scientifico del Coerver Coaching ha portato allo sviluppo di un metodo di allenamento che prevedeva una serie di elementi didattici concatenati e sequenziali tra loro. I primi studi effettuati si sono centrati sullo sviluppo del calciatore e sulle finte. La schematizzazione che meglio rappresenta la progressione didattica del metodo è la piramide. Essa, ulteriormente divisa in sotto-stadi, evidenzia come si debba partire da una base portante, che sorregga tutti gli stadi successivi, fino all’ultimo stadio, che è il risultato finale dell’evoluzione della piramide, rapportata allo sviluppo di situazioni specifiche che completino il bagaglio tecnico di cui un calciatore necessita.

I principi di questo metodo non vogliono mettere in secondo piano l’insegnamento dei sistemi di gioco o la tattica collettiva, ma quest’ultime non possono prescindere dalla qualità tecnica individuale dei giocatori che la compongono.