Montagna Veneto: Asiago si schiera contro l’apertura dei sentieri ai mezzi a motore

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Sta montando la polemica in Veneto riguardo la fruizione della montagna, in particolare per l’uso di mezzi a motore su sentieri e mulattiere.

La Regione Veneto, pur avendo promosso il cicloturismo in armonia con la tutela ambientale, si trova ora di fronte a proposte di modifica al codice della strada che potrebbero consentire la circolazione di fuoristrada, jeep, quad e moto da cross sui sentieri, mulattiere e piste forestali.

Secondo alcune stime, questa modifica potrebbe portare a un aumento significativo di veicoli fuoristrada nelle montagne venete, con ovvie ripercussioni negative sull’ambiente e sulla stessa fruizione dei percorsi. Il Club Alpino Italiano (CAI) e altri soggetti hanno già espresso preoccupazione per questo scenario, sottolineando il rischio di compromettere il patrimonio naturalistico e culturale.

In questo contesto, si inserisce con fermezza l’amministrazione comunale di Asiago, importante centro del Vicentino e “cuore” dell’Altopiano dei Sette Comuni, da sempre vanto della montagna e elemento attrattivo per il turismo. Il Comune di Asiago ha espresso la propria netta contrarietà alle proposte avanzate da alcuni consiglieri regionali del Veneto.

La posizione del Comune di Asiago: tutela e competenze locali

L’amministrazione di Asiago considera queste iniziative come “strumentali operazioni di propaganda elettorale“, che rischiano di compromettere il delicato equilibrio tra tutela del territorio, sicurezza della viabilità e fruizione sostenibile delle aree montane. Questo equilibrio, come sottolinea il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern, è stato “faticosamente costruito negli anni insieme alla Comunità ed ai portatori di interesse locali”.

Il sindaco ha chiarito che nel territorio comunale di Asiago l’amministrazione ha già definito con precisione, attraverso specifici provvedimenti autorizzativi, il ruolo di alcune attività come quella venatoria, a cui vengono concessi permessi regolamentati per l’accesso e il transito in aree sensibili. Tali concessioni comunali, precisa il primo cittadino, “non rispondono a logiche di privilegio ma a finalità precise di salvaguardia ambientale e protezione della fauna, riconosciute e condivise all’interno di un quadro istituzionale di rispetto e collaborazione”.

Rigoni Stern ha continuato esprimendo una dura critica verso le proposte regionali: “Modificare, ora, la Legge Regionale n. 14 del 1992, scavalcando le prerogative dei Comuni, rappresenta un atto di inaccettabile ingerenza istituzionale e di palese mancanza di rispetto verso le Comunità locali e i loro diritti“.

Il sindaco ha voluto anche ricordare ai consiglieri regionali che molte delle aree coinvolte sono gravate da diritti di uso civico, costituendo “patrimonio collettivo dei cittadini di Asiago e, più in generale, dei Comuni di tutto l’Altopiano“. Non si tratta, ha ribadito, “di spazi liberi da manovrare per fini elettoralistici, ma di territori da custodire con serietà, responsabilità e visione”.

L’amministrazione comunale di Asiago invita pertanto la Regione Veneto e i suoi rappresentanti a concentrarsi sulle vere sfide della montagna, come il contrasto allo spopolamento, il potenziamento dei servizi, la viabilità e le opportunità lavorative. L’invito è a evitare “provocazioni legislative che, nel tentativo di raccogliere facili consensi, potrebbero causare danni irreparabili a un patrimonio ambientale e comunitario di valore inestimabile”.